Omelia (25-05-2018)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gc 5,9

«Non lamentatevi fratelli gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte.»

Gc 5,9


Come vivere questa Parola?

L'autore della Lettera di Giacomo condivide la fede, nonché la consapevolezza comune delle prime comunità cristiane, secondo le quali, l'arrivo del momento escatologico, il giudizio finale, sarebbe stato imminente: «Siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina». Se il tempo per i commercianti è l'ambito della pianificazione e dell'investimento e per i ricchi dell'accumulazione e del denaro, per i credenti lo è della speranza e dell'attesa. L'autore, dunque, invita i fratelli della comunità a non lamentarsi gli uni degli altri, perché: ««Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi".


Nella mia preghiera di oggi, invocherò il Signore così: "Vieni Signore Gesù. Donami uno sguardo buono verso i fratelli e le sorelle che con me attendono il dono della pace e della comunione".


La voce di una filosofa

"Quando si amano gli altri si è sempre felici di sapere che essi esistano. Trattare con amore il prossimo colpito dalla sventura è come battezzarlo."

Simone Weil


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