Commento su Mt 12,8
«Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori dalla vigna»
Mt 12,8
Come vivere questa Parola?
Queste parole, che grondano sangue innocente, sono parte della pagina evangelica in cui Gesù stesso, sotto il velo della parabola, anticipa l'evento della sua morte in croce.
La parola sacra ha narrato il parossismo dei giudei, del loro odio che è preludio della ferma volontà di fare morire Gesù.
Qui è fortemente espressivo quel precisare che si tratta del - figlio amaro.
Viene precisata da Gesù la sua piena consapevolezza di essere L'AMATO per eccellenza da Dio Padre.
Cosi questa uccisione avviene rapida, senza il minimo turbamento di coscienza, collegata all'immediato sordido gesto di buttare il cadavere fuori dalla vigna (grande proprietà del padre), con cattiveria inguantata da sordida fretta.
Ecco, tutto questo vuol evidenziare un amore: quello di Gesù, a cui -purtroppo- rischiamo di fare l'abitudine.
Signore, aiutami a tuffarmi nella essenzialità di questa Parola, per rinascere anche oggi in novità di vita, consapevole che davvero, come dicesti in visione alla beata Angela di Foligno, Non ci hai amato per scherzo.
La voce del Papa
La fede, non solo guarda a Gesù, ma guarda dal punto di vista di Gesù, con i suoi occhi: è una partecipazione al suo modo di vedere.
Papa Francesco
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org