Commento su Mc 12,27
«Dio non è il Dio dei morti ma dei viventi»
Mc 12,27
Come vivere questa Parola?
Come erano lontani dal conoscere questa verità evangelica, quelli che, soprattutto in certi tempi passati, denunciavano il cristianesimo come religione di morte!
Qui è l'Evangelista Marco a proclamare Dio come il Dio dei viventi, non il Dio dei morti.
Perfino la parola "cimitero", che provoca disgusto a chi l'ascolta, è originaria dal greco e significa letteralmente "dormitorio".
Sì, i nostri Cari defunti, sono passati all'altra riva del fiume della vita, non certo però per immergersi in realtà "mortifere".
Quella bimba che, amici miei di famiglia, introdussero in sala a dare l'ultimo saluto alla nonna ivi deposta, non sbagliò quando, mettendosi il ditino sulle labbra per invitare al silenzio, disse piano: ecco, la mia nonna dorme.
Davvero, guardare alla morte come a un interessante aspetto della bella avventura esistenziale, ci rende famigliari il pensiero che anche noi l'esperimenteremo; ma non saremo vittime di mestizia profonda con la conseguente depressione che purtroppo devasta la salute di una parte dell'umanità.
Mi ha colpito quel che Dietrich Bonhoeffer scrisse durante la persecuzione nazista in Germania, poco tempo prima di essere condannato alla camera a gas: "Gesù è qui a dirmi: sono io il vivente, vincitore della morte". Come non dargli fiducia? (D. Bonhoeffer, La fragilità del male. Scritti inediti. Ed PMME p. 129)
Pensieri e parole del genere suscitano in me questa preghiera: "Signore, rendimi forte in una fede che si fa certezza di risurrezione e vita eterna con Te.
La voce di un santo
Pregate per i vivi, perché la maggior parte dei vivi sono morti, e i morti sono vivi.
Charbel Makhlouf
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org