Omelia (14-06-2018)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su 1 Re 18, 41

«In quei giorni, Elìa disse [al re] Acab: «Va' a mangiare e a bere, perché c'è già il rumore della pioggia torrenziale». Acab andò a mangiare e a bere.»

1 Re 18, 41


Come vivere questa Parola?

Il re Acab vorrebbe Elia morto, anzi, pensava di averlo già eliminato. Ritrovarselo davanti rappresenta una forma di sconfitta e di tradimento da parte delle persone a cui aveva affidato la missione di sopprimere ogni profeta di Dio in Israele. È anche il segno di come sia aperta la sfida tra Baal e il Dio di Elia. Abdia introduce Elia ad Acab ed egli accetta l'incontro. Le parole di Elia sono poche e senza risvolti: la siccità sta finendo, Israele è salvo, tu Acab puoi tornare alla vita di sempre.

L'autorevolezza di Elia ferma Acab che obbedisce. Piove e l'acqua riporta la vita.


Signore, la fede in te ci aiuta a trasformare la nostra realtà. Senza miracoli strani, la nostra vita affidata a te riprende il suo normale orientamento e diventa prolungamento vitale della tua creazione, espressione della tua misericordia.


La voce di Papa Francesco (omelia 13 giugno 2014)

"Il Signore, quando vuole darci una missione, vuole darci un lavoro, ci prepara. Ci prepara per farlo bene, come ha preparato Elia. È importante tutto il percorso per arrivare alla missione che il Signore affida, non solo il risultato. E questa è la differenza tra la missione apostolica che il Signore ci dà e un compito qualsiasi. Quando il Signore dà una missione, sempre fa entrare noi in un processo, un processo di purificazione, un processo di discernimento, un processo di obbedienza, un processo di preghiera. E così è la vita cristiana."


Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it