Commento su 1Re 19, 11
«Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore.»
1Re 19, 11
Come vivere questa Parola?
Elia autorevole e potente che converte Acab, sconfigge Baal e fa tornare la pioggia su Israele, va in crisi. Il dono di Dio e il relativo compito non lo insuperbiscono, anzi lo intimoriscono. Le minacce di Gezabele, moglie di Acab, suonano alle sue orecchie come terribili. Davanti agli altri egli è una roccia. Da solo crolla e scappa. Sente la povertà della sua umanità: "Non sono migliore dei miei padri."
La sua fuga è accompagnata dalla presenza di Dio. Sa lui che non può fuggire dalla sua presenza? Non lo sappiamo. Ma Dio comunque non lo perde di vista e la sua parola lo conforta e lo indirizza al luogo dell'incontro e di un'ulteriore rivelazione di Dio stesso: "Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore."
Ma Tu Signore, dove sei?
Dopo aver vissuto vicende clamorose e aver assistito ad una manifestazione potente e spaventosa di Dio che era sceso come fuoco sul sacrificio, ora Elia impara ad incontrare Dio in ciò che è meno clamoroso in assoluto: la brezza sottile.
Signore, aiuta anche noi a non cercarti nell'esagerato. Aiutaci ad amare la presenza invisibile, umile che scegli per rimanere con noi.
La voce di Papa Francesco (omelia giugno 2016)
«La missione di Elia suggerisce tre cose chiare. Per trovare il Signore, bisogna uscire da noi stessi, essere in cammino. Bisogna poi avere il coraggio di aspettare quel sussurro, quel "filo di silenzio sonoro", quando il Signore parla al cuore e ci incontra. Infine, la terza cosa è la missione, l'invito a tornare sui propri passi per andare avanti, portare questo messaggio, questa vita agli altri».
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it