Commento su Mt 16, 15-19
"Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l''hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa"."
Mt 16, 15-19
Come vivere questa Parola?
Questa volta Gesù non è l'interrogato, ma colui che interroga. Vuole conoscere i pensieri dei suoi, vuole sapere che cosa, finalmente, pensano di lui, che cosa hanno capito del suo essere più profondo. La risposta di Pietro è immediata, e non viene "né dalla carne né dal sangue" dell'apostolo, ma dal Padre con cui Gesù è in continuo contatto. Su tale dichiarazione di Pietro nasce la Chiesa. Sulla fede di un pescatore che parla a nome dello Spirito si apre la grande storia della comunità cristiana che attraversa i secoli. Pietro, divenuto "pietra" di fondazione, ha visto l'invisibile, ciò che Dio ha preparato per quelli che lo amano. E il Maestro continua a rivelarsi anche a noi se accettiamo di lasciarci interrogare da lui.
Come Samuele, chiamato nella notte da Dio, rispondiamo: "Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta".
La voce del cardinale Martini
"Il Dio fra noi si rivela come Dio nascosto e servitore...un uomo che conversa con gente semplice, in una situazione di insignificanza sociale e politica veramente scandalosa. Non c'è solo lo scandalo della croce; c'è lo scandalo della vita intera di Gesù."
Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com