Omelia (22-07-2018)
Wilma Chasseur
Andare o venire?

Tempo di vacanze. Anche il Vangelo ci parla di riposo in un luogo deserto. " Gesù disse ai suoi discepoli: aenite in un luogo deserto e riposatevi un po'". E contrariamente a ciò che si fa normalmente e al verbo che si usa per fare le ferie, cioè "andare"( si va ai monti, si va al mare), Gesù qui dice ai suoi apostoli "venite". Ecco la differenza: se volete veramente riposarvi non dovete andare di qua o di là, ma, dice Gesù, "venite a me e troverete riposo e ristoro per le vostre anime". E anche i nostri corpi ne trarranno beneficio, perché a forza di andare di qua e di là alla fine delle vacanze si è più stanchi di prima perché le ferie rischiano di trasformarsi presto in furie....

• Imparare ad andare a piedi

L'altra indicazione che ci dà il Vangelo per riposarci di più è di imparare ad andare a piedi; cioè non appoggiamoci sui grandi apparati, ma sull'essenziale, un bastone è sufficiente per andare a piedi. E faremo più strada con un bastone e camminando a piedi che con mezzi motorizzati, potenti e super-veloci .
" Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le parti cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero". Vedete che a piedi si va più veloci che in barca ( e che a cavallo: san Paolo incominciò a percorrere le strade del mondo solo dopo che fu sbalzato da cavallo...) e così quando Gesù e compagnia arrivarono, altro che luogo solitario, era strapieno di gente e Gesù si commosse perché " erano come pecore senza pastore e si mise ad insegnare loro molto cose". Ecco che il Maestro, dopo aver ascoltato i suoi discepoli ( e aver sperato - invano- di trovare un luogo solitario) si rimette a fare il Maestro e ad insegnare alle folle. Preso da compassione! Ecco il tratto più ricorrente e finalizzante degli atteggiamenti di Gesù: la compassione! Preso da compassione, guariva gli ammalati, moltiplicava i pani e i pesci, cacciava gli spiriti immondi ecc. E noi, discepoli moderni dell'unico Maestro, ci lasciamo ancora prendere da compassione?

• Imparare a contare

Per arrivare a tanto dobbiamo anche imparare a contare. Qual è la cifra più difficile da raggiungere, non in termini matematici ma in termini di essere? E' lo zero. Se riusciremo a scendere fino allo zero, cioè accettare i nostri limiti e le nostre incapacità e consegnarle al Signore, Lui sarà il numero uno che si metterà davanti a tutti quegli zeri e darà un valore straordinario a tutti i nostri zeri: Cioè: se contiamo su di Lui riusciremo in tutte quelle imprese nelle quali abbiamo sempre fallito contando unicamente sulle nostre forze. "Senza di me non potete fare nulla". Alzi la mano chi non ha fatto questa esperienza una volta o l'altra nella vita. .
Nel brano di vangelo odierno vediamo che gli apostoli non devono appoggiarsi sul loro operato e sul bene fatto, ma devono risalire al donatore di ogni grazia: " Venite in disparte con me". Cioè ristabilite la comunione con me e ricentrate il vostro obiettivo sull'unico necessario perché il vostro operato sia efficace. Non ricercate il consenso umano, che oggi c'è e domani chissà: all'osanna può sempre seguire un "crucifige". Dio solo non delude mai!