Omelia (01-06-2005)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Rispose Gesù: «Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? [...] Voi siete in grande errore».

Come vivere questa Parola?
Gesù risponde ai Sadducei, una setta degli Israeliti che negava la resurrezione. La questione che essi gli hanno posta circa la donna che sposa sette mariti e tutti gli muoiono, riguarda il possesso della donna quando anche lei sarà nella vita eterna. A quale dei sette mariti apparterrà?
La questione, più che essere cavillosa, rivela l'idea meschina che tanta gente si fa di Dio e dei risorti, Il Signore, anche questa volta, chiude le strette maglie di un argomentare "terra terra" e sposta il problema verso il vero centro per illuminarlo alla luce di quel Dio che – dice Gesù – "non è il Dio dei morti, ma dei viventi". Egli dicendo che nella vita eterna, non ci sarà più sposalizio con l'esercizio della sessualità, afferma che saremo "come gli angeli in cielo", cioè non più costretti nei limiti carnali che caratterizzano questo nostro essere nello spazio e nel tempo. La Sacra Scrittura parla più volte di questo e c'illumina circa la "potenza di Dio" che opererà la resurrezione non come un fatto meccanico, puramente fisico, ma come un farci entrare in una dimensione del tutto diversa, dove il nostro rapporto con Dio sarà di carattere nuziale: intimo, profondo, finalmente appagante – e per sempre! – l'infinita sete del cuore umano.

Oggi, nel mio rientro al cuore, contemplerò Gesù che, anche con questa Parola odierna, attira la mia attenzione sulla vita piena che è il mio compimento e la mia destinazione. Mi lascerò interpellare da Lui:

Qual è la mia conoscenza amorosa della Scrittura? Ho piena fiducia nella potenza di un Dio – Amore che, come ha operato la resurrezione per Gesù, la opererà per me e per i miei cari?

La voce di un Padre della Chiesa
"Donami un cuore che ti ama / una mente che sia rivolta a Te
un'azione che ti dia gloria / una pazienza che ti segua
una perseveranza che ti aspetti ".
S. Gregorio Magno