Omelia (04-11-2018) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
Commento su Dt 6,2-6; Sal 17; Eb 7,23-28; Mc 12,28-34 Il primo vero gesto d'amore che un vero cristiano dovrebbe compiere è quello di "ascoltare", che viene ribadito da Gesù quando viene interrogato da uno scriba: "Quale è il primo di tutti i comandamenti?" Gesù rispose: "Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro comandamento più grande di questi." (vedasi in parallelo anche Mt 22,34-40 e Lc 10,27). Potremmo estrapolare tante riflessioni da queste letture domenicali, ma ho preso qui tre elementi di riflessione: ascolta, come, più grande. Shemà Israel...Ascolta Israele...attenzione non dice ascoltate, ma "ascolta", un imperativo in prima persona, singolare. E allora quante volte abbiamo mancato di attenzione, di cura, di ascolto verso noi stessi e verso l'altro, ogni volta che ci siamo creati in noi, pregiudizi e convinzioni prima, durante e dopo l'aver udito o sentito, ma non ascoltato, il nostro prossimo? Perché "ascoltare" non è ne sentire, ne udire, ma è far proprio quell'udire e sentire che da parola verbale dovrebbe diventare azione materiale, concreta, di sostegno per lo spirito e il corpo. Infatti l'ascolto è una delle tematiche forti che il CPM di Pisa pone all'interno del percorso in preparazione alle nozze delle coppie; e si potrebbe anche ipotizzare poter essere anche un ottimo argomento, insieme ad altri, in un percorso "laico" di sostegno alle coppie che volessero sposarsi civilmente, perché l'ascoltare è il cardine della comunicazione, che spesso viene snobbata, ma che poi fa pagare pesanti, se non drammatici, dazi nella vita sponsale. Come...parolina piccola formata da quattro lettere, ma pesante, che ci costringe a confrontarci prima di tutto con noi stessi e poi con il prossimo. Perché spesso amiamo fare i paragoni all'esterno di noi, in terza persona, per non sentirci coinvolti... E se incominciassimo a capovolgere il ragionamento e partissimo dal nostro interno e ci mettessimo in discussione, sarebbe forse già un bel passo in avanti verso l'amore concreto e non ideale? Ma attenzione che questo amare noi stessi non diventi una scusa per amare "troppo" noi stessi, fino ad un amore narcisista ed egoista. L'amare noi stessi è il riflesso dell'amore verso l'altro, e l'amore verso l'altro è l'amore verso Dio, perché in Dio noi amiamo noi, che amiamo l'altro. E possiamo amare solo con gesti concreti illuminati dall'esempio di Cristo: "Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi." Se ci pensiamo un attimino, i Dieci Comandamenti riflettono di fatto questo grande comandamento: i primi tre sono riferiti all'Amore verso Dio, e gli altri sette sono riferiti all'Amore verso il prossimo e rispettare l'altro, anche solo da un punto di vista "laico-civile", è già amarlo, indipendentemente dal proprio credo. Il più grande...e in questa affermazione ci sta il tutto...infatti Cristo enuclea il primo e il secondo comandamento nella affermazione "Non c'è altro comandamento più grande di questi." E' un tutt'uno, unico, granitico, coinvolgente anima e corpo, che non ti lascia spazio a interpretazioni, che riduce a mere regolette di civil vivere tutto il resto. Non è affascinante ma anche esigente? Rimane quindi da spiegare cosa è questo "amore"...Dio è amore (Evangelista Giovanni). Ama e fa' ciò che vuoi (Sant'Agostino). Alla fine della Vita saremo giudicati sull'amore (San Giovanni della Croce).
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