Omelia (02-09-2018)
Omelie.org (bambini)


Carissimi bambini oggi vi voglio parlare di una preghiera che si chiama Colletta una preghiera che il sacerdote rivolge a Dio e che conclude i riti di introduzione della Messa.
Che cosa è la colletta? Non è la raccolta di soldi che si fa per i poveri o per comprare un regalo alla maestra. La colletta è una preghiera che riassume e raccoglie le preghiere di tutti i presenti e che offre in sintesi il messaggio centrale che di domenica in domenica, il Signore ci vuole rivelare.
Chiariamo subito quanto detto analizzando la colletta della Messa di oggi. Eccola:
Guarda, o Padre, il popolo cristiano radunato nel giorno memoriale della Pasqua,
e fa' che la lode delle nostre labbra risuoni nella profondità del cuore:
la tua parola seminata in noi santifichi e rinnovi tutta la nostra vita.

Il celebrante chiede a Dio che la lode del popolo non sia una formalità, ma che coinvolga il cuore; cioè, il Sacerdote chiede a Dio di renderci capaci di ringraziarlo e lodarlo non solo a parole ma anche con i fatti. Che vuol dire?
Se tuo papà ascoltasse la tua richiesta di un bel gelato in questo momento ma poi non si decidesse mai a portarti in gelateria a scegliere i gusti del gelato non credo che tu saresti molto contento..
Un conto è ascoltare una richiesta e un conto è mettere in pratica, in azione quanto si è ascoltato.
Lodare Dio non solo a parole ma anche con i fatti significa seguire le indicazioni da Lui dateci per vivere bene.
Tutti noi sappiamo che per far funzionare un elettrodomestico o qualunque oggetto elettronico, dobbiamo seguire il manuale delle istruzioni che ci viene consegnato all'acquisto.
Io, per esempio, leggendo il manuale della lavatrice, ho scoperto che la potevo programmare ore in anticipo. Pensavo che quelli che usano la lavatrice di notte per pagare meno la bolletta, si alzassero nel mezzo del sonno, a caricare la lavatrice; adesso, senza dover fare le ore piccole, so che posso programmare il lavaggio desiderato fino a 9 ore prima dell'effettivo inizio; se non avessi letto il manuale non lo avrei mai saputo.
Dunque il manuale delle istruzioni serve per far funzionare bene l'apparecchio e per ottenere il massimo delle prestazioni possibili.
Anche per far funzionare bene la nostra persona, Dio ci ha dato un manuale delle istruzioni:
i Dieci Comandamenti.
La prima lettura di oggi ci dice che Dio è vicino a noi proprio perché ci ha condiviso come vivere da figli di Dio. Nella seconda lettura, il nostro amico e apostolo Giacomo ci ricorda che non basta solo ascoltare, conoscere questo manuale di istruzioni, se poi non lo seguiamo nella pratica.
Il Vangelo ci presenta i farisei, cioè gli uomini di Israele che studiavano la Bibbia e cercavano di metterla scrupolosamente in pratica, preoccupati però di quello che gli altri potevano dire di loro.
Questi chiedono a Gesù perché i suoi discepoli mangiano senza lavarsi prima le mani.
Non è che i discepoli fossero sporchi e rozzi che non si lavavano; semplicemente non osservavano quelle tradizioni minuziose inventate da alcuni di loro.
Gesù chiama i farisei "ipocriti" perché vogliono farsi vedere a pregare osservando leggi e leggine ma il loro pensiero e il loro desiderio non è quello di lodare Dio ma di ricevere loro stessi stima e considerazione.
E tu, se vieni alla Messa, se preghi, lo fai per essere visto e approvato dalla maestra o dai genitori o ci vieni e lo fai perché vuoi bene a Gesù?
Una volta un mio amico mi raccontò questa storiella che vi condivido:
un sagrestano poco devoto, che si occupava della chiesa soltanto per guadagnare (era quello per lui come un mestiere), un giorno entrò in Chiesa, e come suo solito, non fece né segno di croce né genuflessione. Il Parroco, che lo osservava a distanza, gli fece notare che quando si passa la soglia della chiesa, per prima cosa si deve salutare Gesù presente nel tabernacolo.
Il sagrestano si difese e disse: "mi scusi, signor parroco, non mi ero accorto che lei mi stesse osservando..."
Questa risposta ci fa capire che il sagrestano faceva le cose solo per essere visto e ammirato dal parroco e non per amore di Dio.
Allora ripetiamo la frase che Gesù ha detto ai farisei e cerchiamo con tutto il cuore di dare lode a Dio.
"Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me".
Tornati a casa cerchiamo di onorare Dio, mettendo in pratica la sua parola, cercando di fare felici quelli con i quali viviamo senza essere prepotenti e lamentosi.
Ora a nome anche vostro ripeto forte la colletta:
Guarda, o Padre, il popolo cristiano radunato nel giorno memoriale della Pasqua,
e fa' che la lode delle nostre labbra risuoni nella profondità del cuore:
la tua parola seminata in noi santifichi e rinnovi tutta la nostra vita.
Commento a cura di Tiziana Mazzei