Omelia (23-09-2018) |
Omelie.org (bambini) |
Cari bambini, avete sentito? Questa domenica Gesù ci stravolge un po' le idee... vediamo un po' di capire meglio. Siamo nella regione a nord della Palestina, la regione dove c'è Nazaret dove Gesù ha vissuto per circa 30 anni. Sappiamo che Gesù ha predicato un po' ovunque fino a raggiungere l'apice della sua missione in Giudea e in particolare a Gerusalemme, che sta un po' più a sud. Nel vangelo che leggiamo oggi, Gesù si trova con i suoi dodici apostoli in Galilea e pian piano li sta preparando a ciò che gli accadrà a Gerusalemme. Questo è un primo gesto d'amore che vediamo oggi. Gesù vuole che i suoi amici siano preparati a quanto di grande sta per accadere, così che non rimangano spiazzati di fronte agli eventi, così che possano riuscire a capire la missione che sta compiendo, li sta preparando infatti ad una cosa veramente grande. Eh sì, perché le cose grandi non si improvvisano, bisogna prepararsi, pian piano... E Gesù dice loro una cosa grande per davvero, ma difficile da capire... dice che sarà ucciso ma poi risusciterà dopo tre giorni. Gli apostoli lo ascoltano, ma che succede? Che non solo non capiscono, ma hanno paura di chiedergli spiegazioni. Hanno paura... una prima paura... Secondo voi perché? Continuano a camminare e quando arrivano a destinazione è Gesù che fa a loro una domanda: "ma... di cosa parlavate durante il cammino? Cioè, mentre io vi parlavo della cosa più importante della mia vita, che voi non avete capito e per la quale nemmeno avete il coraggio di chiedere spiegazioni, voi.. di cosa parlavate?" E gli apostoli hanno paura di rispondere. Provano ancora paura, una seconda paura. Secondo voi perché? Ma Gesù conosce bene il loro cuore, un po' come i vostri genitori o la vostra maestra. Gesù li conosce bene perché li ama, ha capito di cosa parlavano, anche senza che loro glielo dicessero. Infatti, dice il testo, discutevano su chi tra loro fosse il più grande, su chi fosse il primo. E Gesù si inserisce in quella discussione, dando una risposta che nessuno si aspettava: "se uno vuol essere il primo, allora sia l'ultimo di tutti". Cerchiamo di capire questa risposta... cioè Gesù inverte tutto quello che normalmente si pensa. Avete mai fatto una gara o una sfida o una classifica? Bene, vi sarete impegnati per arrivare primi. Ed e' giusto, ma come si fa ad essere i primi? Ci vuole qualcuno che sia secondo, e terzo e più ce n'è meglio è. Sono arrivato primo di 10, primo di 30! Wow!.. cioè si è primi solo in competizione con qualcuno e questo qualcuno deve risultare più debole. Più lui è debole e più io sono primo! Primissimo! Ora cerchiamo di capire, lasciando perdere le gare ma pensando alla vita di ogni giorno... Gesù dice: vuoi capire cosa è la resurrezione? Allora smetti di pensare come alle gare di competizione, smetti da fare il confronto su ogni cosa. O meglio, guarda che per capire cosa dice Gesù ed essere felice, devi farti servo di tutti... questa poi.....servo? È bello essere servi? Lo chiedo a voi.... Attenzione....pensateci bene... ascoltate la parola... servo... servo è colui che serve. Qual e' il contrario? Colui che non serve, cioè colui che è inutile, che non è utile a nessuno. Ora si comincia a capire... Ecco perché gli apostoli non capivano Gesù... Gesù si fa utile per tutti, si fa servo di tutti, servitore dell'umanità e dice a tutti di fare la stessa cosa, ma non perché abbia paura di confrontarsi (sono invece gli apostoli che hanno paura, sia a domandare che a rispondere!), ma perché è così che si capisce come funziona la Resurrezione, solo così si capisce Gesù, solo così si è veramente felici e liberi. E se per una volta mamma trovasse tutto apparecchiato? E se una volta tu che sei sempre uno dei primi a finire i compiti, finissi per ultimo per aiutare qualcuno? Che gioia! Questi sono solo esempi piccoli, ne volete di più grandi? Chiedetelo a Gesù... Come posso "servire" oggi? Chiedetelo, fate domande a Gesù, non abbiate paura come ebbero gli apostoli quella volta. Voi bambini siete sempre fantastici a fare domande, vi stimo molto per questo. Non rinunciate mai alle vostre domande, soprattutto quelle grandi, sulla vita, sull'amore, sulla bellezza. Chiedete ai grandi, e chiedete a Gesù... e Lui in un modo o nell'altro vi risponderà! Non abbiate timore! Un'ultima cosa... vi ricordate come finisce questo Vangelo, cosa fa Gesù? Fa un gesto di tenerezza... prende un bimbo e lo abbraccia! Ma non bastava che lo indicasse e si capiva lo stesso il discorso no? invece no... lo abbraccia... Bambini, ragazzi, adulti tutti, oggi questo vangelo ci dice di smettere di fare i confronti, dal voler sempre superare gli altri, la vita con Gesù non è fatta di competizione, per capire Gesù non occorre essere i più bravi, i più belli, i più'... Bisogna invece servire gli altri, occorre lasciarsi abbracciare da Gesù, dalla sua tenerezza... e questo tutti lo possono fare... anche un bambino. Commento a cura di Laura Madrignani |