Omelia (06-06-2005) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Rallegratevi ed esultate, voi che oggi siete nel dolore, perché già vostro è il Regno dei cieli. Come vivere questa Parola? Questa acclamazione al vangelo di oggi ci aiuta a penetrarne il senso, attualizzandolo. Sì, la pienezza dell'essere beati noi l'otteniamo nella vita intramontabile, dopo la morte. Ma già ora qui noi possiamo in qualche misura "rallegrarci ed esultare" per una gioia, quella del Regno di Dio nel nostro cuore: una gioia che il mondo può irridere però non può strapparci. Certamente la pagina delle Beatitudini segna l'apice del "manifesto di Gesù" contenuto nel discorso della montagna. E segna anche l'apice della "rivoluzione", operata e proposta da lui. Sì, un vero scardinamento della mentalità mondana di tutti i tempi. Non l'avida ricerca della ricchezza, non l'esercitare potere e prepotenza, non la corsa al piacere, non l'attirare a sé cose e persone ti danno la gioia, ma esattamente l'opposto: l'esser poveri per amore di Cristo, l'essere miti perdonando le offese, l'essere misericordiosi soffrendo piuttosto che facendo soffrire. E' in questo capovolgimento che si opera una misteriosa alchimia: il dolore si trasforma in gioia, in luce del Regno nel profondo del cuore. Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo a Gesù di memorizzare qualcuna delle beatitudini: per esempio questa "Beati i miti perché possederanno la terra". Dammi, Signore, la capacità di resistenza silenziosa e piena di pace nei conflitti della giornata. Che provocato, io non risponda; che offeso, io perdoni, che messo a cimento, io pazienti. Dammi largo sorriso e cuore paziente perché la tua mitezza sia beatitudine del Regno in me e attorno a me. La voce del Santo "Poverello" Tornando io nel mezzo della notte, in un inverno fangoso e rigido, giungo alla porta del convento e dopo aver picchiato e chiamato, viene un frate e mi dice: "Vattene, non è ora decente questa di arrivare, non entrerai". Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell'anima. S. Francesco di Assisi |