Omelia (09-06-2003) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. (2 Cor 1,5). Come vivere questa Parola? La turbolenta Corinto ospitava una comunità cristiana tutt'altro che tranquilla. Paolo ebbe a soffrirne ripetutamente, ma continuò ad amare i destinatari della sua evangelizzazione, sostenuto da Dio che, in Gesù, egli incontrò come "Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione". Quel suo dirci che il Signore "ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione" è estremamente interessante per noi. Le statistiche di recenti studi sociologici parlano di percentuali molto alte di depressioni. E non esitano ad affermare che, per una ragione o per l'altra, l'uomo di oggi – anche per tempi non lunghissimi – attraversa questo grave disagio. Pochi sono quelli del tutto e sempre esenti. È qui che s'innesta la forza persuasiva e orientativa di questa parola. Sì, abbiamo bisogno di consolazione! Ma non bastano le "gratificazioni" o le sicurezze solo umane. La consolazione profondamente terapeutica è possibile ma viene da Dio. A tal punto che il suo Spirito è chiamato il Consolatore! Attenzione! C'è poi un intimo rapporto tra il vivere le proprie prove, la propria desolazione insieme a Gesù crocifisso, e lo sperimentare poi, insieme a Gesù risorto, una profonda consolazione effusa dallo Spirito Santo in cuore. E c'è una strada per ottenere di vivere tutto questo: quella di non ripiegarsi sul proprio dolore, di non... "piangersi addosso", ma avere un cuore così ampio che arrivi a dire con Paolo: "Quando siamo tribolati è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati è per la vostra consolazione". Oggi, nella mia pausa contemplativa, m'immergo e respiro il soffio dello Spirito Consolatore, lo Spirito che mi libera dai miei comportamenti eroici e mi apre gli orizzonti non del vittimismo ma del farmi sereno dono agli altri. Ritemprami, o Spirito, confortami, rinnova le mie energie che mi rendono capace di distogliere da me il mio sguardo interiore per vedere chi soffre. Ma tu dammi "di essere consolato" da te per consolare chi è triste e desolato perché con me impari a vivere la gioia delle Beatitudini. La voce di una donna dei nostri tempi Chi nel dolore si avvicina a Lui si addolcirà, chi si allontana incrudelirà a sua insaputa con sé e con gli altri. Benedetta Bianchi Porro |