Omelia (30-09-2018)
don Domenico Bruno
Da Ikea con Gesù

Ho pensato che Gesù stesse scherzando quando parlava di tagliare mani scandalose e cavare occhi peccaminosi... (cfr Mc 9,38-43.45.47-48), poi mi sono ricordato che nel Vangelo Gesù usa delle metafore per guidarci a una comprensione chiara.

Tagliare, cavare e, più in generale, privarsi di una parte del corpo non è intesa da Gesù letteralmente, ma sono verbi che si possono sostituire con "convertire, cambiare". In effetti, Dio ci ama e ama ogni parte del nostro corpo, altrimenti non ce l'avrebbe donata. Dunque ogni suo dono è un bene.

Il problema nasce quando noi usiamo un bene per compiere il male (come potrebbe accadere anche con un coltello): le mani sono buone, possono compiere tanto bene, aiutare molte persone sfortunate... ma le mani posso decidere di usarle per fare il male. Così gli occhi che mi sono stati donati per contemplare il creato e amare più forte Dio e attraverso uno sguardo far sentire amato qualcuno più sfortunato... ma posso usare gli occhi anche per guardare cose che non sono un modo per ringraziare Dio o anche per guardare qualcuno in modo minaccioso e offensivo...

Gesù ci chiede di cambiare ciò che non sta funzionando più bene, affinché torni a funzionare per il fine per cui è stato programmato. Un pò come quando andiamo a Ikea per comprare un tavolo, ad esempio, e una volta montato può capitare di notare che il tavolo sia danneggiato o sbagliato: o torno indietro e cambio il prodotto con un altro che svolga la funzione di tavolo, oppure sistemo ciò che non va affinché realizzi lo scopo per cui quel prodotto è stato pensato.

Il Signore non vuole il nostro male, anzi chiede che il prezioso dono della nostra vita resti intatto, per questo vuole che togliamo/cambiamo, quegli atteggiamenti e abitudini sbagliate (soltanto umane), che Lui sa che possono danneggiare l'uomo, per sostituirli con atteggiamenti e abitudini edificanti e utili per la crescita umana e spirituale.

Essere cristiano significa togliere il male (che volge le spalle a Cristo) e convertirsi al bene. In fondo, a fare il male si spendono più energie, mentre a fare il bene si risparmia, è facile e veloce come montare un mobile di Ikea. E se ti sbagli? Hai sempre la possibilità di cambiarlo!

-Accetto la mia vita come un dono? La custodisco come qualcosa di prezioso?
-Qual è il male che compio e mi impedisce di vivere il pieno scopo della mia vita?
-Quanto e perché le mie azioni possono essere scandalose?

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