Omelia (07-10-2018) |
don Luca Orlando Russo |
Ci ha fatto dono del suo Spirito Darò loro un cuore nuovo, uno spirito nuovo metterò dentro di loro. Toglierò dal loro petto il cuore di pietra, darò loro un cuore di carne. (Ez 11,19). È per questo che Gesù è venuto non per altro, per farci dono del suo Spirito e farci dono di un cuore di carne. Un cuore non indurito dalla complicità con il male, ma un cuore che sappia avere relazioni fondate sull'amore. È lo stesso Spirito che ha condotto Gesù sulla croce, che lo ha spinto ad andare dritto sulla via dell'amore senza mai tornare indietro, a non fermarsi davanti all'infedeltà di coloro ai quali aveva donato tutto di sé. Lo Spirito che aveva ricevuto come il dono più prezioso che il Padre gli aveva fatto e che non avrebbe mai allontanato, mai offeso, avendone riconosciuto l'enorme bontà. Al dono dello Spirito Gesù sapeva di dovere tutto e per nessuna ragione al mondo avrebbe rinunciato a farne dono a tutti. Egli sapeva che chiunque avesse accolto lo Spirito non avrebbe mai più fondato la propria vita su una legge che, sebbene santa, non poteva (nessuna legge lo può fare) obbligare a scegliere la morte per servire la vita di chi ti sta difronte. La legge non ha in sé la forza di garantire la fedeltà all'amore per l'altro nella buona e nella cattiva sorte, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Solo lo Spirito, e l'Amore che da esso scaturisce, può garantire una fedeltà sincera e non bigotta, una fedeltà vera e non ipocrita, una fedeltà che non nasce dalla paura, ma dalla libertà di farsi schiavo per amore. Ora possiamo amarci, il suo Spirito ci è stato donato, non ha più senso richiamarci alla Legge! Buona settimana! |