Omelia (14-10-2018)
padre Paul Devreux


Un tale chiede a Gesù cosa deve fare per avere in eredità la vita eterna; cioè la piena comunione con Dio. Ha capito che è una cosa che si eredita, quindi non si merita, si riceve gratuitamente facendo qualche cosa che ci mette in comunione con Lui. Ha la fortuna che ha già tante cose e quindi si rende conto che le cose non saziano.

Gesù gli dice: Vendi quello che hai e dallo ai poveri, e vieni! Seguimi!


Come facciamo oggi a mettere in pratica questo consiglio?

Un giovane può lasciare tutto e andare in convento. Sperimenterà subito che si trova in una casa cento volte più grande e più bella della sua, con tanti fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni.

Anche uno che si sposa lascia tutto per vivere un esperienza nuova.

Pietro dice: Noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito. Simone aveva la sua barca con le reti per pescare; non è poco. Dopo la risurrezione di Gesù, negli Atti degli Apostoli, Pietro decide di andare a pescare. Se avesse abbandonato tutto, dopo tre anni la barca e le reti sarebbero inutilizzabili, quindi o ha continuato a lavorare tra una missione e l'altra, o in qualche modo se l'è mantenuta. Ma allora cosa vuol dire che ha lasciato tutto e come possiamo farlo noi oggi?


Penso che ciò che Pietro e compagni hanno lasciato è il loro progetto di realizzazione. Anche perché, per quanto l'esperienza m'insegni, non è tanto il lasciare le cose che costa, soprattutto se ho una prospettiva migliore. Ciò che costa è il seguire, fidarsi di un altro, credere che Gesù mi vuole bene e sa meglio di me come posso rendere questa vita bella, in comunione con l'infinitamente bello che è Dio.

Dare le mie cose ai poveri significa mettere a loro disposizione il mio tempo, le mie capacità, le mie risorse; significa fare del dono ricevuto un dono per l'altro, significa servire, farsi pane come Gesù si è fatto pane per nutrire la vita dell'altro. Questo è già seguire Gesù. Non sono due cose distinte, lascio e poi seguo, no. E' un tutt'uno che mi mette gratuitamente in comunione con quella cosa che mi manca: la comunione con l'infinito, la comunione con Dio.