Omelia (21-10-2018) |
Wilma Chasseur |
La caccia all'ultimo posto In questo Vangelo vediamo Gesù alle prese con Giacomo e Giovanni già battezzati "figli del tuono" a suo tempo e rimasti tali anche in questo episodio. Infatti hanno la faccia tosta di dirGli:" Maestro noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo". In altre parole "sia fatta la nostra volontà". E speravano che Gesù rispondesse :"Così sia". E quale era questa loro volontà? Nientemeno che sedere uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra nel Regno dei Cieli. Sennonché allora non esistevano ancora gli uffici di collocamento e Gesù non ha proprio il compito di stabilire e distribuire posti e piazzamenti. • Da chi sono preparati i posti? Infatti risponde: " Sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo, ma è per chi è stato preparato". Da chi è stato preparato? Questo verbo finale è un passivo divino, che ritroviamo spesso nei vangeli e significa che è stato preparato da Dio stesso. Ma siccome gli Ebrei non nominavano mai il nome di Dio, usavano spesso il verbo al passivo. E Gesù essendo ebreo, era anche lui tributario della mentalità giudaica. E' interessante notare che nel Vangelo di Matteo questo episodio viene narrato dicendo che era la madre dei figli di Zebedeo a chiedere i primi posti per i suoi figli. E Sant' Ambrogio dice che in questo caso la domanda è più che legittima, perché se lo chiede la madre, è normale che essa desideri il meglio per i suoi figli, ma quando sono loro a chiederlo la questione è diversa. Ma questo fatto mi ha suscitato questa domanda: può capitare che Dio faccia la nostra volontà? • Quando il Signore fa la nostra volontà? A dire il vero una cosa del genere era già avvenuta nell'Antico Testamento a Salomone con la differenza che era stato il Signore a chiedergli ciò che voleva, perché appena eletto re, in sogno aveva sentito il Signore che gli aveva chiesto: " Chiedimi cos'è che ti devo dare". Nientemeno! L'Altissimo che si mette a disposizione del servo. E Salomone aveva chiesto la sapienza ed era stato esaudito oltre ogni più rosea aspettativa. Ma questa volta le cose non vanno altrettanto lisce. Gesù ribatte: " Cosa volete che io faccia per voi?" Gli risposero: " Concedici di sedere nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra". Gesù disse loro :" Voi non sapete cosa domandate". Avessero almeno avuto il buon gusto di chiedere qualche dono spirituale e l'accortezza di non chiedere simili cose davanti agli altri; ma no! E così ricevono in faccia e in pubblico, il diniego di Gesù e scatenano lo sdegno degli altri discepoli. Ma Gesù visto questo risentimento che stava nascendo in seno ai Dodici, li chiamò a sé e disse:" Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo si farà il servo di tutti. Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti". • La fatica di diventare piccoli Ecco che Gesù, a questo desiderio di essere grandi, ribadisce per l'ennesima volta, che la vera grandezza sta nel rimanere piccoli. Al desiderio di potenza oppone la necessità del servizio che Lui per primo ha praticato tutta la sua vita e non solo, ma anche dopo morto e risorto, perché in una delle apparizioni pasquali, dopo la sua risurrezione, lo vediamo che prepara addirittura da mangiare agli apostoli. Gesù non smette mai di ribadire la necessità di non aspirare a diventare grandi o ad avere i primi posti, ma a rimanere piccoli per poter poi entrare nel suo regno preparato per coloro che lo seguono sulla via del servizio e della rinuncia. |