Commento su Gb 1,6-22
«Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra, si prostrò e disse: «Nudo uscii dal grembo di mia madre, e nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!».
Gb 1,20-22
Come vivere questa Parola?
Conosciamo la vicenda di Giobbe: un uomo che possedeva grandi ricchezza e conduceva vita intemerata. Tutto, a casa sua, procedeva a gonfie vele; quando però sopraggiunse la prova e le disgrazie si fecero gravi su di lui, egli fu tentato di ribellarsi a Dio.
Riuscì però a riprendersi impegnandosi a vivere la fede vera e profonda: proprio quella che noi, gente della nuova alleanza, siamo chiamati a vivere in pienezza. Questo ricredersi di Giobbe diventa vera conversione, gli apre quegli orizzonti di Dio che li fanno intendere come il Creatore di tutto, che tanto ci ha amato e ci ama, può ben disporre di ogni cosa come vuole.
Anche per noi è fonte di serenità l'entrare in questi orizzonti di fede pure quando dobbiamo affrontare la prova.
La preghiera migliore è l'eco di quella di Giobbe: Tu sai, Tu conosci quello che è il vero bene per me. Io mi fido: sii dunque benedetto.
La voce di Santa Teresa di Lisieux
"La gioia non dipende dal possedere molti beni materiali, ma dall'avvertire in cuore che stiamo compiendo ciò che Dio vuole da noi"
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org