Omelia (29-10-2018)
Movimento Apostolico - rito romano
Donna, sei liberata dalla tua malattia

È giusto chiedersi: perché solo per il terzo comandamento si ha un così grande terrore per la sua trasgressione da giungere fino a limitare o proibire anche le cose più lecite e più sante? La risposta viene a noi dal Secondo Libro delle Cronache.
Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. Allora il Signore fece salire contro di loro il re dei Caldei, che uccise di spada i loro uomini migliori nel santuario, senza pietà per i giovani, per le fanciulle, per i vecchi e i decrepiti. Il Signore consegnò ogni cosa nelle sue mani. Portò a Babilonia tutti gli oggetti del tempio di Dio, grandi e piccoli, i tesori del tempio del Signore e i tesori del re e dei suoi ufficiali. Quindi incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi. Il re deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremia: «Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni» (2Cro 26,15-22).
È come se l'esilio fosse stato causato dalla non osservanza del sabato. Neemia non vuole un secondo esilio e si mette di impegno perché il sabato venga osservato.
In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano nei tini durante il sabato, altri che trasportavano i covoni e li caricavano sugli asini, e anche vino, uva, fichi e ogni sorta di carichi, e li portavano a Gerusalemme in giorno di sabato; io protestai a motivo del giorno in cui vendevano le derrate. C'erano anche alcuni di Tiro stabiliti in città che portavano pesce e ogni sorta di merci e le vendevano durante il sabato ai figli di Giuda e a Gerusalemme. Allora io rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: «Che cosa è mai questo male che fate, profanando il giorno del sabato? I nostri padri non hanno fatto così? Il nostro Dio per questo ha fatto cadere su noi e su questa città tutti questi mali. Voi accrescete l'ira contro Israele, profanando il sabato!». Non appena le porte di Gerusalemme cominciavano a essere nell'ombra, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse e che non si riaprissero fin dopo il sabato; collocai alcuni miei uomini alle porte: non doveva entrare nessun carico durante il sabato. Così i mercanti e i venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme. Allora io protestai contro di loro e dissi: «Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo farete un'altra volta, stenderò la mano contro di voi». Da quel momento non vennero più durante il sabato. Ordinai ai leviti di purificarsi e di venire a custodire le porte per santificare il giorno del sabato (Ne 13,15-22).
Il terrore dell'esilio fece sì che la verità del sabato venisse interamente falsificata. Gesù è venuto per dare a tutta la Legge la sua divina verità. Sa cosa il Padre vuole dagli uomini. Per questo si proclama Signore del sabato. Nel giorno di sabato si può amare
Il cuore pieno di Dio vive la Legge secondo il cuore di Dio. Il cuore di peccato vive la Legge dalla falsità di esso. Gesù dal cuore purissimo dona purissima verità alla Legge.
Madre del Signore, Angeli, Santi, fateci un cuore puro per vivere la Legge nella verità.