Omelia (11-11-2018) |
fr. Massimo Rossi |
Commento su Marco 12,38-44 Ma noi, siamo in grado di distinguere tra necessario e superfluo? Scrivete! compito a casa: elencare almeno dieci cose cui potreste rinunciare senza compromettere la vostra vita. Non è un compito facile, per nessuno, neanche per un frate! A modo di battuta, qualcuno dice che il voto di povertà lo fanno i religiosi, ma poi è la gente che lo osserva, facendo a meno di tante cose che invece, nei conventi, non mancano... Battutacce a parte, vivere in Occidente ha abituato un po' tutti ad avere di tutto di più, senza essercelo dovuti conquistare - parlo soprattutto ai giovani... -. Qualche mese fa, nel mondo dei social, circolava una clip, ove si vedeva un bambino, probabilmente africano, o indiano, che costruisce da solo un pozzo per attingere acqua e far bere il bestiame, e anche la famiglia, naturalmente; il pozzo è fatto di canne di bambù e fango... un lavoro meticoloso, preciso, un lavoro da esperto... uscito, ripeto, dalle mani di un bambino, che forse non ha ancora 10 anni. Il video è diventato virale - oggi si dice così! -, milioni di persone lo hanno guardato e molti lo hanno premiato con un bel mi piace! GULP!...sai che sforzo!! E poi?...e poi cosa? Siamo tornati alle nostre faccende, ai nostro lavoro, ai nostri affetti, alle nostre cose, alla nostra vita quotidiana,... Faccende, lavoro, affetti, cose, vita,... Ci sono ancora tutti, c'è ancora tutto! Che illuso: bastasse un video di due minuti, forse meno, per turbare la superficie immobile del nostro piccolo stagno privato! E poi, anche se fosse, il turbamento dura ancora meno del video. Nel giro di poco, ritorna tutto come prima, coscienza compresa! 70 anni di pace e di stabilità economica - si fa per dire! - hanno sortito anche qualche risultato non del tutto positivo... come questo: l'incapacità di fare a meno di qualcosa, o di qualcuno. E sì, ci sono anche le relazioni superflue, non necessarie, per giunta ingombranti, alle quali non sappiamo dare un taglio, nonostante siamo convinti nel profondo che non conducano da nessuna parte, o, peggio, costituiscano una emorragie di energie affettive, che potremmo utilizzare in modo migliore. Ebbene, questa pagina di Vangelo, come tutto il Vangelo, potrebbe essere quel sasso lanciato nello stagno che increspa il pelo dell'acqua disegnando 1000 cerchi concentrici; quella palla da bowling che fa strike, abbattendo tutti i (nostri) birilli... Insomma, vogliamo lasciarci mandare in crisi, una buona volta dalle parole del Signore, oppure siamo anche noi come la resina dei pini, che cola lungo i rami e intanto ingloba tutto ciò che incontra sul suo cammino? Perdonatemi, ma oggi mi sento un po' visionario... forse troppo. Dov'ero rimasto? ah sì, alla resina dei pini: sapete come funziona, no? goccia dopo goccia, (la resina) si deposita sulla corteccia e ricopre ciò che vi si trova sopra... Dopo 5 milioni di anni, anche meno, ecco l'ambra, che contiene frammenti di felce, piccoli insetti e altre inclusioni... protetti dal tempo, sì, ma anche soffocati e uccisi, pur rimanendo integri. Basta con le immagini retoriche! La realtà resta! La nostra vita, con le sue piccole prepotenze, piccole avidità, piccoli menefreghismi... (la vita) può inglobare il Vangelo, rispettandone l'integrità, certo, ma sottraendogli ossigeno, financo a soffocarlo, ad ucciderlo... Del Vangelo rimane soltanto la forma; tanto per dire che noi il Vangelo ce l'abbiamo dentro, lo conosciamo, lo rispettiamo, lo insegniamo pure... Ma è un Vangelo senza vita, innocuo per noi e per gli altri! Un gioiello prezioso, come l'ambra, ma che non serve a nulla. Che senso ha un Vangelo così? Forse un senso ce l'ha.... Come il sole d'inverno, che illumina ma non riscalda. Ammesso che il Vangelo si trovi accuratamente custodito in qualche cassetto del cuore, o in qualche file della mente, proviamo a sottoporre il Vangelo - sì, proprio il Vangelo - alla domanda iniziale, il famoso compito a casa: necessario, o superfluo? La risposta è superscontata, nei nostri ambienti cattolici, almeno a livello di principio... Salvo poi constatare che i nostri bravi cristiani della domenica il Vangelo non lo leggono mai, o quasi mai. Insomma, la Parola di Dio non compare tra le parole importanti, che condizionano, orientano, la vita del singolo, della comunità, e producono frutto. Avete mai sentito parlare di Ugo Grozio? Non è grave...o forse sì! Grozio è un filosofo olandese, vissuto nel 1600, il quale coniò un'espressione divenuta il principio ispiratore del diritto naturale, dell'illuminismo e in generale del pensiero laico: "Etsi Deus non daretur", tradotto un po' liberamente: "Vivere come se Dio non esistesse" (D.Bonhoeffer). Benedetto XVI aveva a suo tempo lanciato al mondo dei credenti la sfida contraria: "Vivete come se Dio esistesse!". Vedete? la domanda se il Vangelo sia necessario oppure superfluo, non è per nulla peregrina! E pensare che, di Vangelo, basterebbero due spiccioli, appena un soldo, l'obolo della vedova, o, come dice lo stesso Gesù, un granellino di senapa, per smuovere montagne. Bene, per oggi ho finito. Mi raccomando il compito a casa... fatelo! Ma rispondete secondo verità, e non secondo l'apparenza. Fatelo per voi stessi, fatelo per le vostre famiglie... Tranquilli, (il compito) non sarà letto in classe e non verranno messi voti. Del resto l'esame di coscienza è intimo e privato. Almeno la nostra coscienza, quella è al sicuro dai riflettori e dai paparazzi... Lasciamola risuonare dentro di noi, lasciamoci molestare dalla sue salutari punture... E non mettiamola troppo facilmente a tacere, come la resina mette per sempre a tacere una zanzara! |