Omelia (01-11-2018)
Omelie.org (bambini)


Cari bambini.
Oggi dev'essere una grande festa se siamo tutti qui a Messa e non e' neppure domenica!
Beh non proprio tutti... forse qualcuno ha fatto il ponte e chissà in quale chiesa si trova ora (sì, perché anche quando si va in vacanza si trova sempre una Chiesa dove celebrare la Santa Messa.... E in Italia siamo fortunati che in tutti i paesi ce n'e' una!)
Ma torniamo alla festa di oggi: la festa dei Santi! Anzi... di tutti i Santi! Ma quanti sono questi santi?? Proviamo a indovinare? 100? Nooo... di più! almeno almeno uno al giorno? Allora 365? Molti di più! la prima lettura dice un numero... parla simbolicamente di 144000 per dire un numero grande, ma poi dice che si trattava di una moltitudine immensa.
Primo punto: abbiamo scoperto che i santi sono una moltitudine immensa.... Allora vuol dire che la santità non e' per pochi, ma sembrerebbe neppure per tutti, è sicuramente per molti.
Bene, abbiamo stabilito quanti sono, ma ci rimangono altre domande: Chi sono i santi? E soprattutto: Come si fa a diventare santi? Ma poi, cosa più importante, io ci posso riuscire?
Vediamo la prima domanda.... Chi sono i santi? I santi sono coloro che lasciano che Dio agisca nella propria vita, che hanno scelto Gesù come amico. Sono coloro che hanno vissuto stretti stretti a Lui in ogni cosa della loro vita, in una frase, che si sono fidati di Lui anche quando le cose sembravano difficili, ingiuste.. Alcune di queste persone, dopo che sono morte, sono state indicate dalla Chiesa addirittura come esempi da imitare.
Conoscete il nome di qualche santo? E conoscete anche la vita di questo santo? Sicuramente tutti conoscete San Francesco, Santa Chiara, San Pietro, San Paolo.... Tutti Big della fede!
Leggere la loro vita e' bellissimo, è entusiasmante e ricco di insegnamenti.... Ma.... Fatemi indovinare cosa state pensando.... "io sono piccolo" "non ce la farò mai a essere come questi... allora la santità non fa per me..." E' per gente forte...per i preferiti di Dio"... "per pochi intimi"...."forse mi devo fare prete o suora"...."cmq vabbeh... ci penserò domani o quando sarò grande..."
E invece... lo sapete che esistono tanti bambini che la Chiesa indica come santi? Per esempio Santa Cecilia, Santa Agnese, San Tarcisio, Santa Bernadette (alla quale e' addirittura apparsa la Madonna in persona), Laura Vicunia... sono tantissimi e di tutte le età! Ed erano bambini normali, come tutti voi, giocavano, andavano a scuola...
Per farvi capire che non servono super-poteri per essere santi vi racconto l'esperienza di Domenico Savio, un ragazzo di 14 anni che visse nell'oratorio di don Bosco: "Erano sei mesi da che Domenico Savio dimorava all'Oratorio, quando fu ivi fatta una predica sul modo facile di farsi santo. Don Bosco si fermò specialmente a sviluppare tre pensieri che fecero profonda impressione sull'animo di Domenico, vale a dire: è volontà di Dio che ci facciamo tutti santi: è assai facile di riuscirvi: è un gran premio preparato in cielo a chi si fa santo. Quella predica per Domenico fu come una scintilla che gli infiammò il cuore d'amore di Dio. Per qualche giorno disse nulla, ma era meno allegro del solito, sicché se ne accorsero i compagni e me ne accorsi anch'io e gli chiesi se pativa qualche male. Anzi, mi rispose, patisco qualche bene - Che vorresti dire? "mi sento un desiderio ed un bisogno di farmi santo: io non pensavo di potermi far santo con tanta facilità; ma ora che ho capito potersi ciò effettuare anche stando allegro, io voglio assolutamente, ed ho assolutamente bisogno di farmi santo." E poi sintetizzerà la sua esperienza dicendo: "qui all'oratorio facciamo consistere la santità nello stare molto allegri".
Che bello! Domenico Savio aveva capito che portare allegria era cosa santa!... pensate un po' se in ogni famiglia ci fosse almeno una persona che vive la propria santità stando allegro, anche quando ci sono le difficoltà! Che famiglia fortunata! Eh.... Ma questo lo possiamo fare tutti...
Ma ancora... avete mai sentito parlare di Antonietta Meo? era una bimba di Roma di 6 anni, piena di desiderio e di fiducia in Gesù. Spesso scriveva delle letterine indirizzate alle singole persone della Santissima Trinità, piene di strafalcioni e di errori perché era ancora piccola, le pagine venivano messe sotto la statua del Sacro Cuore, dove "Gesù passava a leggerle", così diceva la madre alla piccola Antonietta. La sorella maggiore, Margherita, ricorda come la sorella accettasse la malattia: dall'amputazione della gamba a quella di una costola, raggiunta dalla malattia. Dormendo, si coricava sul fianco della ferita per "stare con Gesù", affermando che con la sofferenza avrebbe aiutato il mondo. Questa capacità di accettare il dolore e offrirlo, come il privarsi delle caramelle per i bambini poveri, fanno di Antonietta un esempio alla portata di tutti.
Questi sono solo due esempi per farvi capire che essere santi e' davvero per tutti. E'un regalo che ci viene fatto al battesimo: se lo vogliamo, possiamo diventare santi! Dobbiamo solo volerlo e chiederlo!
In una delle sue numerose Letterine Antonietta scrive: «Caro Gesù Eucaristia, ti voglio molto bene! Ma molto!... Gesù, io vorrei queste tre grazie: la prima, fammi santa e questa è la cosa più importante; la seconda, dammi delle anime per cui pregare; la terza, fammi camminare bene, veramente questa non è molto importante...»
Il santo non è un eroe, e' solo un fragile, piccolo zero però con davanti la forza e la fiducia in Dio che e' come metterci davanti un 1, diventa 10, diventa il massimo! fortissimo!
Questo ci aiuta a capire che la prima e fondamentale questione rispetto alla santità non è:
"ci riesco?", ma piuttosto "mi interessa?". Il cammino verso la santità non è mosso dal calcolo delle proprie forze, ma dallo stupore per la bellezza dell'incontro con Dio, dall'affidamento reale a Lui, a cui nulla è impossibile.
Chiarito questo, è però anche giusto chiedersi se c'è qualche indicazione concreta che può aiutarci nel cammino e naturalmente c'è... ce le ha date direttamente Gesù, sono le 8 indicazioni, le 8 beatitudini che abbiamo appena letto nel Vangelo. Quel giorno Gesù aveva davanti tanti uomini e donne affaticate e per consolarle e dar loro coraggio descrive se stesso, descrive il proprio cuore.
Sarebbe bello fermarsi a spiegarle una per una perché a leggerle così sembrano un po' il mondo al contrario... beati i poveri? beati gli afflitti? beati i perseguitati? Gesù è tutto questo e anche noi possiamo essere così ed essere beati! intanto cosa significa beati? Beati vuol dire felici! felici perché se posso essere povero, allora vuol dire che posso regalare la penna bella che alla mia compagna piace tanto, io sarò un pochino più povero, ma sarò più felice perché lei sarà felice.
Chi si vuol sentire sempre il più forte, non potrà mai amare, chi vuol sempre avere ragione, non sarà mai un compagno di banco piacevole. E chi vorrà essere amico di chi non ha misericordia e non sa perdonare? Le beatitudini sono quindi un ponte con Dio e con gli altri, sono lo spazio per essere sorpresi da Dio, per essere felici, davvero felici, per avere una vita piena, per essere santi!
Ce la faremo? no... da soli no....la santità non è una strada che si percorre da soli. Va prima di tutto decisa, desiderata, quando? oggi! e poi chiesta, ogni giorno... a tutti... a Dio Padre, a Gesù, allo Spirito Santo, alla Madonna e anche a tutti quelli che ci hanno preceduti, a tutti i santi... una moltitudine che la Chiesa chiama la "comunione dei Santi" perché è una squadra di fortissimi, che hanno fiducia totale nel loro "allenatore"... Gesù...
Ecco, oggi è la festa di questa squadra! Buona festa e buon cammino verso la santità con la vostra vita di ogni giorno!
Commento a cura di Laura Madrignani