Omelia (06-10-2018)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 10, 17-20

«I settantadue discepoli tornarono pieni di gioia, dicendo: "Signore, anche i demoni su sottomettono a noi nel tuo nome". Egli disse loro: vedevo satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e scorpioni, e soprattutto la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi perché i demoni si sottomettono a voi, rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nel cielo»

Lc 10, 17-20


Come vivere questa Parola?

Sembra di vederli quei 72 discepoli che, tornati dalla loro esperienza di missionarietà pienamente rassicurati, ne riferiscono l'esito al Signore.

Gesù non spegne quell'entusiasmo forse un po' intriso di... "boria". Dà però un tocco di orientativa sapienza a quel loro protagonismo agitato.

No, non è il caso di rallegrarsi perché hanno potuto vincere l'opposizione del demonio al loro buon operato. Gesù piuttosto invita questa buona e brava gente a non fermarsi lì, ma ad andare oltre. Su quale strada? Ecco, su quella avente per meta la vita eterna che è la vera vita in pienezza, senza timore che un giorno possa finire.


Ecco, Signore, se rifletto alla forza spirituale che mi viene dall'essere stato battezzato e dal poter frequentare i sacramenti del perdono e dell'eucaristia, davvero non ho timore.
Il mio nome è scritto in cielo! Lo spero proprio: cioè vivo la virtù teologale della speranza perché credo fermamente che tu, Signore, mi vuoi bene e sei infinitamente forte nell'aiutarmi a sventare ogni tentazione di satana.


Sì, Gesù, questo non solo mi rende sereno, ma mi abilita anche a rasserenare i miei amici o parenti, quando sono dentro la prova.


La voce un anonimo del nostro secolo

"I nostri nomi sono scritti nel cielo, cioè nel cuore infinitamente amante del Signore. Viviamo questa speranza e collaboriamo con Dio nel sì alla sua grazia perché possa realizzarsi pienamente"


Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org