Commento su Lc 11, 29
Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona.
Lc 11, 29
Come vivere questa Parola?
La ricerca di segni sembra a volte caratterizzare la ricerca di Dio. Ma quando il segno non arriva? Dio non c'è? Ricerca non è sinonimo di comprensione. Probabilmente a Dio non interessa essere "compreso", che letteralmente significa capito, circoscritto, definito, chiuso in un contenitore. Il segno chiude sempre un significato in un significante. L'essere infinito di Dio, il suo essere oltre il tempo e lo spazio non glielo permette. Eppure egli stesso ha scelto di definirsi in un corpo, in un tempo e l'incarnazione di Cristo è l'unico segno autentico di Dio. Ogni altro segno ritenuto come da Dio è idolatria, invenzione, immaginazione.
Gesù si scaglia contro quelle persone che cercano segni, animati da una specie di sfida nei confronti di Dio: "Se ci sei batti un colpo"! Le definisce malvagie, animate dal male, persecutorie. E promette loro solo il segno di Giona: egli, predicando ai Niniviti (non giudei), ottenne la loro conversione. Così le parole di Gesù, nuovo Giona, verranno accolte e muoveranno a conversione i pagani, i gentili e non subito, né tutti i giudei, che continueranno a cercare segni del Messia, pur avendolo davanti agli occhi!
Signore, permetti che ciascuno di noi accolga il dono dell'incarnazione e lo assuma come spiritualità della propria vita, senza bisogno di altri segni che dicano Dio.
La voce di Papa Francesco
C'è una grave malattia che minaccia oggi i cristiani: la «sindrome di Giona», quella che fa sentire perfetti e puliti come appena usciti da una tintoria, al contrario di quelli che giudichiamo peccatori e dunque condannati ad arrangiarsi da soli, senza il nostro aiuto. Gesù invece ricorda che per salvarci è necessario seguire «il segno di Giona», cioè la misericordia del Signore.
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it