Omelia (24-10-2018)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 12,39-48

"Il Signore rispose: «Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi."

Lc 12,39-48


Come vivere questa Parola?

Al padrone spetta stare all'erta per prevenire il furto del ladro. A noi, in quanto servi, tocca essere svegli e pronti nell'attendere l'Amato che dopo le nozze torna nei suoi possedimenti, quando meno ce l'aspettiamo. Unico mandato, una grande responsabilità: vegliare sui nostri fratelli ed adoperarci per compiere la volontà di Dio, con la fattività delle nostre opere. Il male che alberga in me si ribella di fronte alla Parola di Dio, e non vuole assoggettarsi a Lui, il "custode" ed "amministratore" è declassato a "servo". Dio diventa un rivale, e ogni altro essere umano per me un nemico: "Sono forse il custode di mio fratello?" (Gen 4,9). Ci è data invece la dignità di amministratori, "economi" chiamati a far quadrare i conti fra il capitale ricevuto e la somma che mi è chiesto di sborsare, per entrare nella vita. Per molti il movimento esistenziale è corsa verso accumulo, guadagno, possesso illimitato, che sembrano garantire longevità e sicurezza per il futuro. Ma solo chi si acquieta nella dimensione dell'attesa, mettendo a tacere la smania di avere, entra veramente nel ritmo della vita, assapora l'attimo fuggente dell'eternità: capisce che il Signore è alla porta!


Mi impegno ad iniziare la mia giornata con un sano e concreto proposito e a scandirla con un serio esame di coscienza, consapevole che oggi il Signore mi dona una concreta possibilità di mettermi in gioco alla luce del suo Vangelo.


La voce di un Santo

"Fratello, se tu farai alcuna cosa brutta con diletto, il diletto passa e la bruttezza resta; ma se tu farai alcuna cosa virtuosa con fatica, la fatica passa e la virtù rimane"

San Camillo De Lellis.


don Enrico Emili - enricoemili@tiscali.it