Commento su Mt 5,1-3
«In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli...»
Mt 5,1-3
Come vivere questa Parola?
Recentemente, Papa Francesco, nella sua esortazione apostolica Gaudete et exultate ci ha rivolto un messaggio che è proprio opportuno rileggere e meditare oggi festa di tutti i santi. "Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiosi. Non è così. Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro a servizio dei fratelli. Sei genitore o nonno o nonna? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali".
Anche don Bosco aveva intuito questa realtà e la proponeva ai ragazzi del suo Oratorio che riuscivano a dire con convinzione "Noi facciamo consistere la santità nello stare molto allegri!". In tale quotidiano di gioia sono fioriti Domenico Savio e tanti altri.
La voce di un uomo di cultura, grande convertito
"Non c'è che una tristezza, quella di non essere santi"
Leon Bloy
Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com