Omelia (27-01-2019)
don Nazareno Galullo (giovani)
Papa Francesco come Gesù

Dopo l'infanzia e le tentazioni, vinte nel deserto contro il diavolo, Gesù, ormai famoso, insegnava nelle sinagoghe. Per questo vangelo di oggi dobbiamo immaginarci un Gesù che tutti applaudono, acclamano e che vogliono seguire. Quindi potremmo immaginare qualcuno famoso, diciamo che immaginiamo il nostro papa Francesco dei primi tempi quando, dopo il famoso "buonasera" del 13 marzo 2013, ha conquistato tutti con la sua schiettezza, linguaggio diretto e simpatia.


Gesù, quindi viene accolto, sicuramente cercato, perché il suo linguaggio piace, la sua "dottrina" non è come quella che insegnano altri, annuncia cose belle, magari qualche miracolo di guarigione ha sorpreso molta gente, per cui tutti sono sempre pronti a sentire le sue parole nella sinagoga (cioè nel luogo dove si radunano gli ebrei per ascoltare la Parola di Dio).


E' quanto fa Gesù: legge per insegnare. Gli fu dato un rotolo (non c'erano libri ai tempi suoi) del profeta Isaia. Gesù legge. Il passo letto è quello in cui il profeta parla dell'Unzione dello Spirito sul Messia tanto atteso, la cui Unzione l'avrebbe portato ad essere un liberatore degli oppressi. E fin qui tutto ok. Anche noi, ammettiamolo, ascoltiamo le letture in Chiesa e talvolta ci sembrano cose "antiche", che non hanno alcun riferimento alla nostra vita. Probabilmente era così anche per gli Ebrei. Ma Gesù sconvolge tutti con una frase: al termine della lettura di Isaia, quando il rotolo fu riavvolto e consegnato, sedutosi disse: "Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato".


Proprio quest'ultima frase fa di quella lettura una cosa nuova: c'è la parola OGGI che dà un senso totalmente nuovo a quella parola ascoltata chissà quante volte nella sinagoga.
Oggi è la tua salvezza, oggi è la tua liberazione, sembra dire Gesù con quell'affermazione che lascia tutti stupiti. Oggi è realizzata una Parola importante: il Messia, il Liberatore atteso dall'umanità e che Dio avrebbe mandato a salvare il popolo oppresso dalle tante schiavitù occorse negli anni sin dalla chiamata di Abramo, OGGI è venuto il Messia. Oggi, quel Messia è qui e vi parla.


Capite il senso sconvolgente di questa Parola.

Ritornando al nostro inizio, quel Gesù osannato e ricercato da tutti, famoso e importante, ha dichiarato che oggi è venuto il Messia, che oggi quella parola si è compiuta. Evviva! W papa Francesco, che parla chiaro e sorride ai giovani con il pollicione yankee, evviva questo papa che sembra aperto alle novità di questo mondo, che esce dal palazzo vaticano per comprare gli occhiali in un negozio qualunque di Roma, evviva questo papa che risponde alle lettere e ti chiama al telefono, o che si fa intervistare dai giovani, e che sull'aereo parla a braccio accogliendo anche le domande più "toste" dei giornalisti che lo accompagnano durante i viaggi apostolici, evviva!

Però, quando poi il papa ha parlato di aborto come di omicidio, di accoglienza ai migranti come dovere principale del cristiano, del tradimento nel matrimonio come pazzia, lì tutta l'ammirazione e l'acclamazione è un po caduta di tono. E' diventato un papa un po' scomodo, ci parla di castità mentre noi pensavamo che avrebbe detto che tutto si può fare, e che i rapporti prematrimoniali sono una cosa buona; eppure pensavamo che ci avrebbe detto, ecc. ecc.....

Così anche per Gesù: dopo questo discorso non riceve applausi e consensi, anzi!


Così anche per me, per te: se per ricever consensi mi abbasso, io abbasso la verità. Se per ricevere applausi io mi riduco a pensare come pensan tutti.

E qui sta la scommessa per un cristiano, per un giovane: esser come tutti o ESSERE una persona vera?

Vedere in Gesù l'amico okay, ma soprattutto sapere che Gesù, nella Chiesa, è quell'amico che mi dice la verità scomoda, perché è quella che mi fa bene e non lo zuccherino.


Qualche tempo fa si è suicidato un giovane nel garage di casa sua. La sera prima, affranto da un dolore immenso dovuto al tradimento di sua moglie, ha chiamato due amici che, alla sua affermazione di suicidio, non hanno saputo dargli una botta in testa e due schiaffoni sonori: hanno pensato che stesse esagerando solo a parole e, per non perder l'amico, non hanno avuto che parole di effimera consolazione. Salvo poi scoprire la brutta notizia il giorno dopo.


Gesù è il Dio Salvatore, liberatore, ecc., e non è disposto a giocare al minimo con nessuno di noi, ma solo al massimo. E per quel massimo ha dato la sua vita sulla Croce. E non per finta.