Omelia (02-12-2018) |
Wilma Chasseur |
Salvatore o giudice? " Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle e le potenze dei cieli saranno sconvolte". Anche l'evangelista Luca che meditiamo in questo nuovo anno liturgico, riferisce il discorso di Gesù sugli ultimi tempi. Ma sarà proprio allora che si vedrà il Figlio venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Chi lo vedrà? Tutti! In altre parole: se in questa vita uno è libero di accettarlo o di rifiutarlo come salvatore misericordioso, lì nessuno potrà sottrarsi al vederlo come giudice. Il giudizio ci sarà per tutti! Anche l'ateo più sfegatato che in questa vita l'ha sempre negato, lì lo vedrà. Non è perché uno lo nega che Dio non esiste. Quindi chiediamo la grazia di riconoscerlo ed accettarlo ora che è il tempo della grazia e della misericordia, perché dopo sarà il tempo della giustizia. E voglio citarvi un fatto realmente accaduto per illustrare questa verità. • Giudice o padre? A un giudice mentre era in tribunale nel pieno esercizio delle sue funzioni, gli comunicano che c'è un imputato reo di traffico di droga da giudicare. Ma quando glielo introducono, quale non è la sua sorpresa nel vedere che l'imputato è addirittura suo figlio. Lui era ignaro di tutto e lo viene a sapere proprio nella sua funzione di giudice mentre deve applicare la legge che è uguale per tutti.. Dopo aver appurato che il reato c'è veramente stato, in quanto giudice deve applicare la legge che è uguale per tutti: lo deve condannare e lo condanna. Ma la pena poteva venire commutata in due modi: o il carcere o la pena pecuniaria e lui sceglie quest'ultima. E dopo che è uscito, dà lui stesso al figlio l'assegno corrispondente alla multa da pagare. Così si è comportato da giudice ma anche da padre. E' così anche per noi, Dio Padre ci ha già dato l'assegno in bianco che distrugge il nostro peccato: suo Figlio Gesù morto in croce al posto nostro. Ma noi dobbiamo riconoscerlo ed accettarlo come salvatore perché se lo rifiutiamo, non potremo mai beneficiare di questo annullamento del debito. • Le grazie del Signore o il Signore delle grazie? . La natura obbedisce ciecamente alle leggi fisiche: la luce ad esempio, quando Dio disse "fiat lux" la lanciò ad una velocità strabiliante: 300mila km al secondo e questa, finché esiste il mondo, viaggerà a quella velocità senza mai fermarsi. Il sole viaggia a 220 km al secondo e in 250 milioni di anni fa il giro della galassia ( il cosiddetto anno galattico) e non rallenta né accelera mai. Ma noi siamo liberi. L'uomo, già all'inizio della creazione, ha disobbedito al comando di Dio e le conseguenze si ripercuotono anche a livello biologico. I medici dicono che c'è una legge biologica definita inibizione da contatto. Significa che quando una cellula ne incontra un'altra si ferma. Ma nel caso del cancro l'inibizione da contatto cessa e le cellule si moltiplicano senza sosta ribellandosi a una legge biologica che c'è in natura. E noi sappiamo che la malattia e la morte sono una penalità conseguente al peccato originale. All'inizio non era così. Quindi vigiliamo sulla nostra libertà, obbediamo alla legge di Dio e staremo meglio anche di salute. Ma per questo chiediamo di avere in noi più che le grazie del Signore, il Signore delle grazie e non smarriremo più la via della salvezza. |