Commento su Lc 17,10
«Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare»».
Lc 17,10
Come vivere questa Parola?
Il nostro impegnarci per il Regno non è un regalo che facciamo a Dio ma un mettere a frutto quello che Lui ci ha donato. Per tutta la vita noi gli siamo debitori e nulla abbiamo di che vantarci o da pretendere. Gesù dunque non vuole umiliarci chiamandoci "servi inutili" ma destare in noi una consapevolezza che è strada alla vera gioia: è appunto la consapevolezza del ricevere tutto da Dio: dono su dono, ad ogni momento.
Tutto va gioiosamente impegnato a servizio del Regno di Dio, della crescita della civiltà dell'amore: in noi e attorno a noi. Ma nella consapevolezza - appunto! - che tutto abbiamo ricevuto. "Inutile" (per non dire stolto) è l'atteggiamento del rivendicare diritti, una ricompensa, le grazie di Dio.
Signore Gesù, m'interrogo ancora: Sono forse uno di quelli che non imboccano mai la strada della contentezza interiore perché rivendica riconoscimenti, ricompense.
Donami il tuo Santo Spirito mi dia luce e mi renda consapevole che, se tutto ho ricevuto in dono, non ho nulla da pretendere. La vita diventerà una continua sorpresa per me. Lode e gloria a te Signore Gesù!
La voce di Santa Teresa di Calcutta
"Io non penso di avere qualità speciali, non pretendo niente per il lavoro che svolgo. È opera sua. Io sono come una piccola matita nelle sue mani, nient'altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive: la matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata".
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org