Commento su Lc 19,5
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua»
Lc 19,5
Come vivere questa Parola?
Tipica la figura di Zaccheo! Un esattore delle imposte, facilmente più "incollato" ai soldi (da consegnare ai romani detentori del potere) che a quel suo starsene lì, funzionario piuttosto inviso alla gente.
A Gesù non sfugge questo personaggio che, piccolo di statura, s'era incuriosito a proposito del suo passaggio. Egli aveva perfino trovato l'espediente per ovviare alla sua piccolezza, arrampicandosi su un albero.
Sembra di vederlo: proteso all'ingiù, per vedere bene quell'insolito passeggero che era Cristo Signore, circondato e spinto da una folla bisognosa di aiuto in tanti ambiti.
Quello che, in questa scena sprigiona più forza è la parola di Gesù "scendi subito": un esplicito comando che per di più esige tempestività e la pronta accoglienza: "oggi devo fermarmi a casa tua".
Tutto succede velocemente. E la scena, a noi che la meditiamo col cuore, pone una domanda: anche nella casa del tuo cuore Gesù vuol essere una presenza di cui avere sempre più consapevolezza. Ecco, non tardare a invocare lo Spirito Santo, con brevi ma dense invocazioni: Spirito del Signore, purificami nei pensieri e negli affetti del cuore e poi sii per me divino Amore col quale vivere amando sempre.
Signore Gesù, voglio davvero scendere dalla mia presunzione a volte forte di credermi "a posto". Aiutami a calarmi nel vivo di ciò che tu vuoi io compia momento per momento e dammi di compiere tutto con amore.
La voce di un Presbitero
Chi riconosce l'appartenenza alla famiglia umana, come fa a non aprire le porte? Poi io, come cristiano, come faccio a non essere accogliente? E io ti accolgo come sei, come persona, perché ancora prima di essere maschio, femmina, omosessuale o straniero, uno è persona, cioè un soggetto di autonomia.
Andrea Gallo, La storia siamo noi: "Preti di strada", su Rai Tre, 2007
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org