Commento su Lc 20,38
«Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui»
Lc 20,38
Come vivere questa Parola?
Sì, questa breve asserzione di Gesù ha tale forza da far crollare tanto bigottismo e rappresentazioni tanto carenti da ogni punto di vista, a cominciare da quella dell'arte ("a Dio quasi nepote" Dante Alighieri) credo che questa asserzione dovremmo scegliere d'impararla a memoria e ripeterla spesso nel palpito vivo del nostro cuore.
Il Dio che Gesù e venuto a farci conoscere, perfezionando e compiendo quel che Patriarchi Profeti e Sapienti avevano detto di Lui è Colui che con il Padre e con lo Spirito Santo è una cosa sola con il crocefisso Risorto.
"Se Cristo non fosse Risorto - ha detto San Paolo - vana sarebbe la nostra fede".(1Cor 15,17).
Proprio le pagine del Vangelo che notificano la verità di un morto in croce che da quattro giorni ormai fetido giace nel sepolcro e è risuscitato risulta sbalorditiva verità che fa del messaggio cristiano un continuo e mai intorpidito annuncio di vita.
Signore, nel mondo ci sono meravigliose persone che vivono intensamente e annunciano vita a un mondo troppo spesso scoraggiato deluso sbagliato.
Aiutami ad essere come qualcuno di loro. Se non proprio come il meraviglioso Dottor Schweitzer che trasse da morte a vita tanti lebbrosi in Africa, almeno come tante anonime persone che sanno di viere in forza e dono continuo del Signore della vita.
Dammi, Gesù, di essere come loro, portatrice o portatore di pace di bene di piena capacità d'amore.
La voce di un poeta
Se vuoi essere più vicino a Dio, stai più vicino alla gente.
Kahlil Gibran
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org