Omelia (08-12-2018)
don Luciano Cantini
E l'angelo si allontanò da lei

L'angelo Gabriele

L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in un piccolo paese talmente sconosciuto che l'evangelista sembra fare fatica a raccontarcelo. Fu mandato da Dio ad una ragazza sconosciuta, non ancora sposata ma promessa ad un giovane, anche lui sconosciuto; in mezzo a tanto anonimato e marginalità spunta l'immagine del re Davide alla cui famiglia appartiene il promesso sposo. Tutto pare banale: la casa, il villaggio e la ragazza a cui è stata rivolta la Parola che ha sconvolto tutta la storia dell'umanità, il cui nome è detto per ultimo: La vergine si chiamava Maria. L'universalità di Dio si è diretta verso il particolare, l'Immenso si concentra nella piccolezza, l'Altissimo trova corrispondenza nel bassissimo. Il vangelo secondo Luca rende plasticamente efficace questo movimento dall'alto verso il basso, dal grande al piccolo, dallo straordinario al normale.

Mentre Maria fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo, anche noi sperimentiamo un turbamento simile insieme allo stupore e alla meraviglia per un avvenimento così inaudito. Siamo resi partecipi, attoniti spettatori, del Divino che incontra l'umano.


Concepirai un figlio

A volte gli avvenimenti ci colgono di sorpresa, all'improvviso, come quando ci suonano alla porta e uno sconosciuto si presenta per una qualche offerta o con un prodotto da vendere; non aspettavamo nessuno e i nostri pensieri in quel momento erano assolutamente altrove ma uno sconosciuto è davanti alla nostra porta e chiede un po' della nostra attenzione; ci domandiamo perché abbiamo aperto la porta, perché non abbiamo guardato prima dallo spioncino... e adesso? Raggranelliamo due pensieri a caso, imbastiamo un po' di scuse, un po' preoccupati perché non abbiamo idea di chi sia l'interlocutore. Una leggera ansia ci avvolge.

Maria non prende paura ma accoglie lo sconosciuto che si è presentato alla porta, non va in panico nonostante l'immensità della proposta, semplicemente la accoglie. Non fa problemi, non interloquisce, semplicemente si domanda come possa accadere.

Il mistero è grande, umanamente inconcepibile, fuori dalla portata di chicchessia.

Lo scrittore Erri de Luca ha riletto questo racconto, scrivendo: «La voce del messaggero era arrivata insieme a un colpo d'aria. Mi ero alzata per chiudere le imposte e appena in piedi sono stata coperta da un vento, da una polvere celeste, da chiudere gli occhi. [...] Nella nostra storia sacra gli angeli hanno un normale corpo umano, non li distingui. Si sa che sono loro quando se ne vanno. Lasciano un dono e pure una mancanza. Neanche Abramo li ha riconosciuti alle querce di Mamre, li ha presi per viandanti. Lasciano parole che sono semi, trasformano un corpo di donna in zolla di terra».


E l'angelo si allontanò da lei

Finita la sua missione, l'Angelo si allontana da Maria. Il Vangelo non dice altro, Maria rimane sola con quella Parola che gli si è riversata addosso, più grande di lei. L'angelo ha promesso grandi cose, ma poi se n'è andato. Lei sa solamente che niente è impossibile a Dio, si fida e si abbandona alla sua volontà; c'è come una pausa di cui abbiamo bisogno per lasciarci coinvolgere dal "mistero". Non abbiamo sicurezze sulla storicità dell'avvenimento ma il racconto è sublime nel suo divenire: due volontà si sono incontrate, quella di Dio e quella di una semplice ragazza, il divino e l'umano si intrecciano per divenire una sola storia, una vita nuova un dono ineffabile.

Rimane solo il "silenzio", quello di Maria, capace di custodire nel suo cuore la grandezza di Dio e il nostro che si perde tra l'attonito e l'incredulo.

Questo è un mondo senza misura e senza gloria, perché si è perso il dono e l'uso della contemplazione... civiltà del frastuono. Tempo senza preghiera. Senza silenzio e quindi senza ascolto... E il diluvio delle nostre parole soffoca l'appassionato suono della sua Parola (David Maria Turoldo).