Omelia (20-06-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.

Come vivere questa Parola?
Con questa parola di una finezza psicologica potentissima Gesù conclude il suo insegnamento sulle ricchezze. Non è la ricchezza in sé il vero male dell'uomo. Ma è la bramosia di possederla e dunque il volerla accumulare. Questo nuoce; l'attaccarvi il cuore così da essere impediti nel cammino spirituale. Un libro, che pochi anni or sono fece molto scalpore, s'intitola: "Va dove ti porta il cuore". Effettivamente è bello e liberante andare dove il cuore ci porta! Il cuore e non la legge! Non una qualsiasi costrizione, fosse pure il dovere per il dovere! Bisogna però vedere quale è per me, per te, per ciascuno, quel tesoro verso il quale spontaneamente va il cuore. Se per me il tesoro è la ricchezza, il mio cuore è lì a vagheggiarla, a volerla accumulare, a farne il centro, la ragione del mio vivere. Il marito o la moglie, i figli e tutto il resto passerebbero in secondo o in terzo piano". Così se il mio tesoro è il piacere egoistico o l'affermazione personale (magari falsamente legittimata come diritto a realizzarmi) o il "personaggio" che ad ogni costo voglio essere. Sì, il cuore può in effetti essere spento dalla bramosia di possedere questi falsi tesori. Ma che delusione, che vuoto, che depressione presto ne viene! Se invece il mio vero tesoro è l'unica cosa necessaria di cui parlò Gesù a Marta e a Maria, se il mio tesoro è Gesù stesso e il suo Regno di giustizia e di amore, di gioia e di pace nella volontà del Padre, allora il mio cuore sta dove deve essere, e conosce e sperimenta la centralità dell'Amore, e ne vive la profonda pace.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, m'interpello con tutta sincerità: dove sta andando il mio cuore? Che cosa reputo "tesoro", cioè realtà di primaria importanza per il mio vivere in questa giornata e in quelle che verranno?

Converti il mio cuore a te, Signore! Che io cerchi te, e il mio tesoro sia il percepirmi amato da te. Fammi capire che è davvero ricco non chi elemosina amore e comprensione ma chi vive per donarli.

La voce del fondatore dell'Ordine Certosino
Vi può essere qualcosa di più buono di Dio? Anzi, quale altro bene può esservi fuori di Dio solo? Perciò l'anima santa che ha qualche presentimento dell'incomparabile dignità, dello splendore, della bellezza di tale Bene, accesa di divino amore, esclama: «L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?»
S. Bruno