Omelia (25-06-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete.

Come vivere questa Parola?
Il vero profeta parla in nome di Dio, comunica ciò che può aiutare gli uomini a realizzare il suo progetto di salvezza. Non svilisce la Parola del Signore edulcorandola, minimizzandone le radicali esigenze. Il vero profeta comunica la misericordia e la dolcezza del Signore ma non equivoca, non viene a compromessi e perciò mai blandisce i vizi e le negatività che affiorano dal cuore dell'uomo. Perciò quello che dice e opera il vero profeta è frutto anzitutto di una sua personale dinamica di conversione permanente ed è, inoltre, qualcosa che agisce positivamente sui suoi destinatari. Se il profeta sospinge a conversione, a operare giustizia, pace, benevolenza, aiuto nei confronti di tutti, allora è profeta vero, viene da Dio. Se invece pur predicando sacrosanti diritti dell'uomo quali la giustizia, la libertà, la realizzazione personale, il profeta suggerisce dei mezzi non consoni al vangelo: permissività, violenza, facili compromessi, adeguamento alle esigenze di una sessualità sfrenata e simili, bisogna guardarsi da loro. Possono apparire anche affermati e di successo ma sono "falsi" profeti, "bacati" nei ragionamenti della mente e nell'equivocità del cuore. Attenzione all'importante chiave interpretativa che ci dà Gesù: dai frutti li conoscerete. Cioè da ciò che produce il loro dire e operare: virtù o vizi? Egoismo o dono di sé?.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletto sulla panoramica delle idee correnti: corsa al guadagno facile, necessità di avere sempre di più, eccessiva importanza alla moda, al look personale, ai comodi, al diritto di farsi strada con ogni mezzo, anche calpestando gli altri. Mi rendo conto che di queste opinioni sono responsabili molti falsi profeti che "predicano" attraverso i mass-media. Come reagisco?

Signore, Dio della verità e dell'amore, dammi una consapevolezza critica del mondo in cui vivo, liberami dai falsi profeti e sviluppa anche attraverso me il vero profetiamo che testimonia e veicola la tua PAROLA che salva.

La voce del fondatore della Comunità Ecumenica di Taizé
Il profetismo non è morto. Al di là delle violenze attuali, albeggia una giovane speranza. Ad ogni uomo, ad ogni donna, qualunque sia lo spessore delle sue conoscenze, è accordata una Parola viva, talvolta una sola. Metterla in pratica dispone a capire dall'interno.
Roger Schutz