Commento su Lc 1,42-45
«Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu tra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. È beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore".»
Lc 1,42-45
Come vivere questa Parola?
Incontro di due donne in attesa. Incontro di due madri. C'è un verbo che si ripete due volte in questo brano evangelico: esultare. Esulta Giovanni nel seno materno quando ode lavoce di Maria. Esulta la Vergine nel sentirsi riconosciuta come madre del Messia. E prorompe una gioia incontenibile che scaturisce dalla meraviglia nel riconoscere i grandi doni di Dio. Un Dio che si è fatto vicino ed è venuto a visitare il suo popolo. La visita di Maria ad Elisabetta conferma il compiersi della promessa che ha attraversato i secoli. La stella della speranza s'accende e illumina il mondo.
Anch'io, oggi, esulterò di gioia e ringrazierò il Signore perché è venuto a dimorare tra noi, nella nostra tenda.
La voce di Paolo VI
"Cristo a noi è venuto da Maria, lo abbiamo ricevuto da lei; lo incontriamo come il fiore dell'umanità aperto sullo stelo immacolato e verginale che è Maria. Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè dobbiamo riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la via che a lui conduce."
Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com