Omelia (25-12-2018) |
Omelie.org (bambini) |
BUON NATALE bambini! Ogni anno celebriamo questa importantissima Solennità: Gesù, il Figlio di Dio, nasce in mezzo a noi. Ma ci pensate? Quando rifletto sulla grandezza di questo dono, mi sembra quasi incredibile... il Figlio di Dio che viene ad abitare sulla terra! E invece è la verità: l'amore e la tenerezza del Padre non hanno confini. È un Padre che ama i propri figli anche più di quanto ci amano i nostri genitori. "Una cosa impossibile questa", direte voi... Non ho dubbi che i vostri genitori vi vogliano un bene da morire, ma se per caso ci fosse qualche mamma o papà che si dimenticasse o che non avesse sufficiente cura del proprio bambino, questa cosa a Dio non succederà mai. Ed ecco che oggi festeggiamo questo evento così importante, evento che ha cambiato la direzione della nostra storia: siamo diventati dei "salvati". Ma salvati da cosa? Dal male, dal peccato, dalla morte, dalla paura della morte. Siamo salvati in quanto, già qui su questa terra, noi sappiamo quale deve essere il nostro stile di vita per diventare come Gesù perché ce lo ha mostrato lui in persona. Siamo salvati perché, come Lui è morto e risorto, anche noi un giorno moriremo e con Lui risorgeremo per essere per sempre nella gioia del paradiso. Allora, come vi siete preparati durante l'Avvento per aspettare la nascita di Gesù? Ogni venuta, ogni visita, va predisposta con cura! Penso che anche nelle vostre famiglie ci siano dei preparativi particolari quando aspettate che venga a trovarvi qualcuno che non vedete da tempo e a cui volete bene. Non credo che gli facciate trovare la casa in disordine, la vostra camera sottosopra, o che non gli facciate niente da mangiare! Ecco, anche per la venuta di Gesù ci vuole una preparazione, non dell'ambiente esterno, ma del cuore. In questo Avvento il nostro cuore è stato gioioso e pronto per aspettare il Signore? La nostra fede è stata sincera e forte per accoglierlo, come ha fatto Maria? Dovremmo avere fatto anche dei passi di conversione... è vero? Purtroppo, ai nostri giorni, non tutti si accorgono che c'è l'Avvento, e così si arriva a Natale con i regali fatti, il cenone pronto, qualche vestito nuovo comperato... insomma preparatissimi esteriormente. Ma la preparazione esterna non basta per vivere in maniera vera il Natale! Pensate... se Gesù non fosse nato, non ci sarebbe il Natale che oggi è festeggiato anche da chi non si riconosce cristiano. Si può dire allora che chi festeggia il Natale senza accorgersi che è Gesù il centro di tutto, lo fa in maniera non cristiana, come se festeggiasse, ad esempio, il 1 maggio festa del lavoro: non si va a lavorare, ci si trova con i familiari o amici, si va in gita, si mangia, si sta un po' insieme... ma questo non è il Natale degli amici di Gesù! Il Natale di noi cristiani è adorare Gesù, il Verbo, (cioè la Parola di Dio) che "si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". Questo ci dice oggi l'evangelista Giovanni. Ma cosa significa? Gesù è chiamato "Verbo", cioè "Parola", Parola di Dio. Durante la Messa, alla fine del Vangelo, voi sentite dire dal sacerdote: "Parola di Dio". Che cosa significa questo? Significa che ciò che abbiamo ascoltato ce l'ha detto proprio Lui. Il sacerdote che legge presta solo la voce a Dio, ma le parole che dice sono dette da Lui attraverso suo Figlio Gesù, che "si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi". Allora la Parola è Gesù, è il Figlio di Dio fatto uomo che, dal cielo, è venuto qui sulla terra affinché noi lo ascoltassimo, lo potessimo conoscere e, grazie a lui, potessimo comprendere l'amore che il Padre ha per noi. Tutto il Vangelo, infatti, ci racconta la vita di Gesù, il bene che ha fatto, i suoi insegnamenti, le sue parole, affinché anche noi impariamo a vivere come lui. Giovanni, però, ci racconta anche quanto è stata drammatica l'Incarnazione del Figlio di Dio. Ci dice infatti che, come risposta a questo grande dono di amore del Padre, gli uomini non l'hanno accolto. "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo, e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non l'hanno accolto". Ma come è possibile? Gesù, la luce vera che ci indica la vita! Gesù, grazie al quale il mondo è stato fatto! Gesù non è stato riconosciuto! È stata chiusa la porta in faccia al Figlio di Dio... Sembra davvero impossibile. Eppure, bambini, anche noi dobbiamo fare molta attenzione perché il male è un tranello per tutti: è davanti alle nostre porte, si infiltra in ogni luogo, nelle case, nella scuola, nei luoghi dello sport, nei nostri cuori. Per questo dobbiamo essere sempre vigilanti per non farlo entrare! Sapete cosa dobbiamo fare per allontanarlo? Aprire il nostro cuore alla Parola di Dio che, sempre, ci insegna il modo giusto di comportarci. Per questo è importantissimo leggere, ogni giorno, un pezzettino di Vangelo! Sarà la nostra guida, la nostra bussola che ci aiuta a non perdere mai la strada che ci porta alla vita eterna. La vita eterna non è solo la vita che vivremo quando non saremo più sulla terra! La vita eterna è già qui quando noi costruiamo rapporti di amicizia, di affetto, di amore, di condivisione, quando cioè il nostro modo di essere rispecchia il modo di comportarsi di Gesù. Lui è venuto infatti ad insegnarci come si fa a vivere, già in questa terra, la vita del cielo. Coloro che (come ci ha detto l'evangelista Giovanni) non hanno riconosciuto Gesù e che non l'hanno accolto, hanno lasciato entrare il male nei loro cuori, male che ha impedito loro di riconoscersi figli di Dio. Ogni Natale si proclama questo bellissimo Vangelo affinché ognuno di noi accolga questo Bambino, questa Parola di Salvezza, questa luce senza la quale il mondo sarebbe nella tenebra assoluta. Tutti voi sapete quanto è brutto essere nel buio... non occorre che ve lo descriva io! Ecco, senza Gesù, luce del mondo, saremmo perduti, saremmo morti perché la luce è vita, è gioia, è speranza, è salvezza. Ognuno di noi è chiamato a portare a tutti questa luce, proprio come viene portata la torcia olimpica che dà il via alle olimpiadi. È un onore grandissimo portare questa lampada olimpica, come è un compito grandissimo per noi essere chiamati a portare Gesù agli altri. Ma, per fare questo, dobbiamo conoscerlo, averlo dentro di noi, riconoscerlo come Signore della nostra vita. Oggi, il Bambino Gesù è nato ancora una volta in mezzo a noi per manifestarsi al mondo e per farci conoscere l'amore del Padre. È nato in mezzo a noi per farci diventare come lui. Buon Natale! Commento a cura di Maria Teresa Visonà |