Omelia (25-12-2018)
don Mario Simula
OGGI sei nato

Oggi sei nato, Gesù. Oggi la tua Luce ha squarciato le nostre tenebre. Oggi abbiamo toccato con le nostre mani e abbiamo visto con i nostri occhi e le nostre orecchie hanno potuto ascoltare e il nostro gusto ha assaporato la tua umanità, Gesù.

Oggi tanto atteso e bramato come chi, per l'arsura d'estate, si mette alla ricerca di un'oasi per trovare una sorgente d'acqua.

Oggi, sei con noi, Gesù. Non dobbiamo aspettare ancora. Il tempo del desiderio è finito. E' spuntato il giorno della certezza. Tu sei veramente con noi, in mezzo a noi, uno di noi. Per sempre fino alla fine del mondo.

Nessuno può strapparci il tuo amore, Gesù. Ricordi quanti giorni abbiamo trascorso scrutando l'orizzonte e cercando di intravedere il tuo Volto, cercando di sentire il tuo passo di pellegrino, cercando di essere confortati dal tuo sorriso dolce e così amabile.

Ricordi quante volte siamo tornati indietro, delusi e stanchi, perché non eri ancora Tu a venire. In quella ricerca c'eravamo noi, soltanto noi, terribilmente noi: senza volto, senza passi e senza sorriso.

Oggi sei cittadino del mondo, spesso senza carta di identità e senza permesso di soggiorno. Sei nel mondo da clandestino, perché continuiamo ad opporti il nostro rifiuto, le nostre resistenze, le nostre preferenze assurde. Oggi, però, ci sei. E non abbiamo più attenuanti, Gesù, per chiederti: "Dove sei?".

Quanto può essere soave questo oggi, attuale e presente, misterioso e carico di luce, se, da questo momento, la nostra vita fosse soltanto una ricerca di Te.

Gesù, se vogliamo vivere l'oggi della tua venuta, cos'altro possiamo pensare se non la tua amabile Presenza, il tuo dolce richiamo all'amore, l'insistente invito a vivere con Te una vita nuova?

Quest'oggi della tua natività è per noi una sicurezza e una responsabilità. Posso ancora vivere come se Tu non fossi lungo le nostre rotatorie, lungo le autostrade, nei condomini, negli ospedali, nelle carceri, negli ospedali psichiatrici, accanto ai barboni e agli accattoni che "infestano" le nostre strade, come cavallette fastidiose e distruttive?

Posso ancora vivere, Gesù, l'oggi della tua Presenza - uomo tra gli uomini, sofferente tra i sofferenti - senza battere ciglio, impassibile, indifferente, come se nulla stesse accadendo?

Oggi con Te, Gesù, è tutto una cosa nuova. La tua venuta tocca ogni cosa, cambia ogni avvenimento, trasforma ogni sofferenza, visita ogni esistenza, orienta ogni ricerca, risponde, nel cuore, ad ogni domanda della vita.

Gesù, voglio correre anche io a Betlemme, entrare in quella grotta e sentire dalla bocca di Maria, tua Madre: "Oggi è nato per noi il Salvatore! Lo vedete avvolto nelle povere fasce che ho preparato per nove mesi pensando a Lui. Lo contemplate, neonato che vagisce e che cerca affannosamente il mio seno per nutrirsi. Lo sentite piangere perché aspetta che io lo pulisca con i pochi mezzi che ho potuto portare con me da Nazareth".

Voglio correre ed entrare in quella grotta nella quale il sorriso di Giuseppe racconta una storia che ancora gli brucia nell'anima e che Lui, il falegname saggio, ha accolto nel profondo del suo cuore, con la pienezza di un amore ingenuo e disarmato. Quel sorriso ci invita a scoprire anche noi che oggi è nato quel bambino al quale Giuseppe dà il nome di Gesù.

Oggi, Gesù, il tuo miele ha reso dolce la mia bocca; oggi il tuo volto ha riempito di luce le mie tenebre; oggi le tue piccole braccia hanno iniziato a distribuire gli abbracci dell'amore; oggi la tua tenerezza ha ripreso a scorrere nelle vene della storia e delle nostre storie; oggi ci hai scelti; oggi ci hai salvati; oggi ci hai amati con un amore infinito e unico.

Gesù, oggi Tu sei venuto. Adesso sono io che devo venire da Te e stare con Te e da Te apprendere il gusto di una vita buona, di un dono smisurato, come è il tuo dono.

Tu sei lì, in attesa. Che cosa aspetto ancora a correre verso la tua casa disadorna e povera?
Voglio continuare a cercare invano promesse illusorie? O sei tu l'unica promessa certa?

Sì, Gesù, tu sei la promessa certa. Ti vedo, ti guardo, ti tocco, ti gusto, ti sento, sento il tuo profumo, l'aroma della tua pelle tenerissima che sa di latte di tua Madre.

Vengo, Gesù. Oggi. Oggi è l'appuntamento con te. Non voglio mancare. Non chiudere la porta soltanto perché sono in ritardo. Più di una volta sarò in ritardo, mai, però, sarò senza amore per Te.