Omelia (01-01-2019)
padre Gian Franco Scarpitta
Maria e il nostro tempo

Il primo giorno dell'anno potrebbe essere l'occasione per riflettere sul fatto che la nostra vita e la nostra sussistenza nel cosmo non sono affidate al caso. Per completare il ciclo di rivoluzione attorno al sole (che anche gli altri pianeti svolgono regolarmente) la terra percorre un'orbita di circa 940 chilometri a una velocità di 30 km al secondo e impiega esattamente 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Un anno è composto infatti da 365 giorni; oggi se ne apre uno nuovo con un nuovo ciclo di rivoluzione. Le rimanenti 5 ore e 48 minuti vengono sommate ogni quattro anni e corrispondono esattamente a un giorno (24 ore), che si aggiunge ai 28 già esistenti del mese di Febbraio e abbiamo così l'anno bisestile. Anche la terra gravita attorno al proprio asse a una velocità di circa 1700 km orari a una scadenza puntuale di 24 ore e la luna gira attorno alla terra in 28 giorni. La forza di attrazione gravitazionale attira i pianeti in modo da evitare che si disperdano nello spazio e la stessa rotazione e rivoluzione impediscono che siamo sospinti contro il sole. Queste sono solo alcune delle caratteristiche che ci fanno comprendere la regolarità dell'universo e la sua armonia. Altre che potremmo descrivere ci rendono edotti su come la natura non sia la risultante della fatalità o del destino, ma c'è all'origine un'Intelligenza ordinatrice che ha fatto in modo che noi disponessimo delle stagioni, delle condizioni climatiche e di organismi viventi ordinati e regolari in modo che la vita si svolga con tranquillità e regolarità. Dio come Creatore ci ha posti in essere e come Provvidenza ci sostiene. Come afferma il libro del Qoeleth (3, 11) Dio ha fatto ogni cosa buona a suo tempo e ha posto nel nostro cuore la nozione di eternità, sebbene noi siamo forieri e provvisori. Ha voluto che ieri sera concludessimo un anno, indifferentemente da come lo abbiamo vissuto e dagli eventi che ci hanno interessato e adesso ci prospetta altri dodici mesi di progetti, intraprendenze, speranze e prospettive. Ci affidiamo a Lui per portare a compimento i nostri desiderata e per realizzare sogni e obiettivi, confidando nella sua protezione quanto alle negatività e alle brutte sorprese. Quello che conta è non vivere alla giornata, industriarsi per costruire, progettare, programmare e vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, quindi cimentarsi a fare sempre di bene in meglio con noi stessi e con gli altri.
Forse perché fossimo più ispirati e incoraggiati nell'intraprendere un nuovo anno, Dio oggi ci propone la figura di Maria come sua Madre, per metterci ancora una volta al corrente che per lui davvero nulla è impossibile, anche che Egli stesso sia il Figlio di una donna.
Intorno a questo concetto è sufficiente considerare quanto segue: Dio, facendosi Uomo nella seconda persona della Trinità (il Figlio) non cessa di essere Dio perché in lui non avviene una trasformazione radicale dalla natura divina alla natura umana. Egli è sempre vero Dio e vero Uomo, figlio di Dio che diventa Figlio dell'uomo, senza che le due nature si confondano in una sola Persona. Do conseguenza Maria, che partorisce Gesù, concepisce il Verbo fatto carne, Dio fatto Uomo, così riconosciuto peraltro anteriormente da Elisabetta nell'episodio dell'incontro con la Vergine: "A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?"(Lc 1, 48) Se Cristo ci si propone come nostro Fratello e noi battezzati siamo innestanti nella comunione con lui, ebbene Maria estende la sua maternità anche a noi, che ci sentiamo ulteriormente spronati e sorretti in ogni istante della nostra vita, perché ogni giornata del nostro quotidiano non diventi insignificante e in tutto il percorso del nostro tempo possiamo usufruire dell'eternità già sin d'ora. Dio, che è eterno, non conosce la trasformazione a cui siamo soggetti noi con il procedere del tempo terreno, non si attiene alle nostre misure temporali, tantomeno alle mode e ai costumi che noi ci creiamo con l passare degli anni. Egli è Eternità e Trascendenza che incide sempre nella nostra storia; ma la presenza di una donna che ha scelto per Madre sua e Madre nostra attualizza la sua presenza fra noi e la rende dinamica e costruttiva e nell'intercessione continua di Maria possiamo esperire l'attualità costante della presenza di Dio.
Ecco perché possiamo considerare un privilegio la possibilità di affidarci alla Vergine Madre di Dio all'inizio di questo nuovo Anno, nella consapevolezza che chi ha ordinato tutto il Cosmo nell'armonia e nella regolarità ha potuto anche incarnarsi e addirittura nascere da un grembo umano. Nella sua maternità Maria continua a intercedere per noi presso il suo Figlio perché otteniamo quanto ci compete intorno alla grazia e soprattutto perché non trascuriamo di mettere in pratica costantemente, per il nostro stesso bene, quella che è la volontà dello stesso Figlio.
Allo stesso tempo siamo invitati a considerare che la gioia del Natale, appunto avvalorato dalla figura di Maria nostra Madre e madre di Cristo Signore, non è affatto esaurita, ma si protrae ancora per alcuni giorni e avrà il suo riverbero per il resto dell'anno. Il fenomeno di Betlemme non va infatti disgiunto dalla figura di Colei che è stata la Madre del Verbo Incarnato.

BUON ANNO 2019 A TUTTI