Omelia (23-06-2005) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Come vivere questa Parola? È conosciutissima la similitudine evangelica della casa sulla roccia. Ma è così forte la realtà che essa adombra da meritare sempre nuova attenzione. Anzitutto "roccia" evoca stabilità, sicurezza, uno star saldi su ciò che non crolla. Esattamente quello di cui oggi abbiamo più che mai bisogno, in una cultura dove tutto ti è offerto – sembra! – in regalo, ma dove tutto è all'insegna di una facilità inconsistente, caduca. E dunque quel memorizzare che già nel Primo Testamento Dio è ricordato come nostra ROCCIA di SALVEZZA, ci apre orizzonti di fiducia. Sì, la nostra stabilità sta nel fondare su di Lui il cuore e la vita. Proprio la sua fedeltà ci è garanzia che Egli non ci verrà meno mai. Attenzione a un altro particolare. La pericope parla di "ASCOLTO" e di "PRATICA" della Parola. Vanno coniugate insieme, e mai disgiunte. Se solo ASCOLTO la Parola e non la metto in pratica, rischio di fare dell'intimismo che è il volto più ipocrita dell'egoismo. Ma se mi affanno solo alla "pratica", perdo "fiato" e mi autodistruggo in un attivismo senza più senso che è dannazione. Oggi, nella mia pausa contemplativa, visualizzo una grande roccia su cui poggia, sicura, una casa: quella del mio cuore. E prego: Signore, mia roccia di salvezza, fa di me una persona unificata in cui l'ascolto della Parola crea in me la dimensione contemplativa del mio vivere, e il praticare la Parola rende vero e credibile il mio appartenere a te e alla tua Parola. La voce di un "Dottore" della Chiesa Non vogliate perciò, fratelli miei, tradire voi stessi, dal momento che siete accorsi con diligenza ad ascoltare la parola, se non praticate ciò che ascoltate, venendo meno. Pensate che se è bello ascoltare, lo è ancor di piú praticare. Se non ascolti, trascuri l'ascolto e nulla edifichi. Se ascolti e non fai, edifichi la tua rovina. S. Agostino |