Commento su Eb 2, 18
«Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e aver sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova»
Eb 2, 18
Come vivere questa Parola?
La sofferenza è una conseguenza del peccato; Dio ad Adamo ed ad Eva lascia questa come segno del loro allontamento, dopo il peccato: "Moltiplicherò i tuoi dolori e con dolore partorirai", "Con dolore ne trarrai il cibo (dalla terra) per tutti i giorni della tua vita". Nella stessa maledizione è contenuto anche il protovangelo, la promessa che comunque una donna arriverà e schiaccerà la testa la serpente, spezzando la maledizione stessa. Il serpente sarà schiacciato perché la donna permetterà al Messia, al redentore di entrare in quella storia di peccato. In Cristo queste pagine dell'antico testamento prendono significato pieno e l'autore della lettera agli Ebrei ci guida in questa decifrazione. Messo alla prova e soffrendo, Cristo conosce realmente cosa significhi essere uomini e per questo interviene, sostiene e salva. Una solidarietà nel bene manifestata ed avviata nel Battesimo al Giordano e che continua e si riflette in ogni scelta di condivisione, di accompagnamento che Gesù fa nella sua vita terrena. Uno stile, un metodo imprescindibili per essere anche noi come lui.
Signore, grazie per come ti fai carico di ogni aspetto della nostra umanità. Ti preghiamo oggi per le famiglie che sono investite improvvisamente di un dolore grande causato dalla malattia e temono di non saperlo sopportare. La tua presenza porti loro guarigione, sollievo e speranza.
La voce un teologo
Dio soffre con noi, non si limita a guardare da lontano noi che soffriamo.
Raniero Cantalamessa
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it