Omelia (27-06-2005)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento Matteo 8,18-22

Dalla Parola del giorno
Un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi prima di andare a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi e lascia che i morti seppelliscano i loro morti»

Come vivere questa Parola?
Questa espressione, letterariamente, è un paradosso. Però, pur non andando presa alla lettera, esprime una "dinamite" d'amore, una verità tale da buttare all'aria e distruggere tanta mentalità acquiescente ai compromessi.
Anzitutto l'imperativo "seguimi!". Pronunciato da Chi è il volto stesso della manifestazione dell'Amore di Dio per noi, non può essere che un imperativo "vitale". Come se Gesù dicesse: Voi capite chi sono? Percepisci, nella parte più vera di te, il fascino del mio essere persona divina che ha assunto e salvato la tua umanità? E allora quali remore possono mai distoglierti o anche solo farti rimandare la "sequela", cioè il tuo essere cristiano in verità?
"Lascia i morti seppellire i loro morti" non significa certo tralasciare atti di affetto e di gratitudine compassionevole verso qualcuno, tanto più verso i propri genitori! Vuol dire piuttosto "non anteporre nulla, assolutamente nulla all'amore di Cristo". Esattamente quello che leggiamo nel prologo della prima regola monastica d'Occidente, di cui è autore S.Benedetto. E la "priorità" di questo amore non è solo per chi è chiamato a realizzare la "sequela" di Gesù nella vita di consacrazione religiosa, ma è per ognuno. Sì, perché in qualsiasi altra vocazione, anche in quella matrimoniale, la chiamata è a realizzare una comunione profonda e totalizzante, che però ha per centro non l'uno o l'altro degli sposi, ma lo Sposo per eccellenza: il Signore Gesù.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, scenderò nel mio cuore a lasciarmi, con pace, interpellare. Forse mi concedo a sentimenti, preoccupazioni e azioni che diventano in me "prioritari"?

Signore, a volte il mio rapporto con te è compromesso, corrotto da rapporti con persone e cose che metto "prima" di te. Converti il mio cuore all'assoluta priorità del tuo amore in tutto il mio vivere e sarò uomo di serenità, di armonia e di gioia.

La voce del Papa
Conosciamo la raccomandazione lasciata ai monaci da S.Benedetto nella sua Regola: "Nulla assolutamente antepongano a Cristo". A questo Padre del Monachesimo chiedo di aiutarci a tener ferma la centralità di Cristo nella nostra esistenza. Egli sia sempre al primo posto nei nostri pensieri e in ogni nostra attività!
Benedetto XVI