Commento su Lc 4, 18-19
«Lo Spirito del Signore su di me, a causa di questo mi unse: per annunziare la buona notizia ai poveri, ha inviato me per proclamare ai prigionieri la remissione e ai ciechi la vista, per inviare gli affranti in remissione, per proclamare un anno gradito al Signore.»
Lc 4, 18-19
Come vivere questa Parola?
L'attività di Gesù è instancabile. Se ne va per le strade assolate della Palestina. Si ferma nelle case di amici o di curiosi del suo segreto. Si reca nelle sinagoghe, luogo di culto e di annuncio. Ed è appunto a Nazareth, nella sinagoga della sua città che rivela il senso ultimo e grande della sua missione. Lo Spirito l'ha unto, cioè gli ha conferito il mandato di "annunziare ai poveri la buona notizia...di proclamare ai prigionieri la remissione" soprattutto di "proclamare un anno gradito al Signore". E' un anno fondamentale nella legislazione di Israele: il tempo sabbatico, infatti, annuncia che "la fede in Dio diventa giustizia nuova fra gli uomini". La misericordia del Padre si fa vita nuova tra i figli.
Oggi, la mia preghiera sarà fatta di canto nel cuore "Misericordias Domini in aeternum cantabo"
La voce di un teologo biblista
Dante chiama Luca "scriba mansuetudinis Christi". Il suo infatti è il Vangelo della misericordia. "Diventate misericordiosi, come il padre vostro è misericordioso" è il tema di tutta la sua opera.
Silvano Fausti
Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com