Omelia (09-02-2019)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mc 6, 30-34

«Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.»

Mc 6, 30-34


Come vivere questa Parola?

Che cosa significa per Gesù "riposo"? Egli invita i discepoli a riposarsi e poi si trovano nuovamente tutti avvolti dalla folla. Forse per Gesù il vero riposo dei suoi discepoli "è stare con Lui", anche in mezzo alla folla; è imparare ad "avere compassione". Gesù effonde, trasmette, estende quella comunione e quell'amore che lo unisce al Padre e che è la forza della Sua Esistenza. Egli ci insegna a "stare con cuore unificato" in tutto quello che si fa e si vive, per dare "riposo" alla nostra vita. Contro la frammentazione e la dispersione di energie che ci affaticano e stancano, Gesù ci propone di vivere unificati nella volontà del Padre.


Insegnaci ogni giorno, Signore Gesù, perché impariamo a "riposare" in Te, nella Volontà del Padre


La voce di Papa Francesco

"In queste circostanze, siamo chiamati ad imitare quanto ha fatto Gesù: «Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose» (v.34). In questa breve frase, l'evangelista ci offre un flash di singolare intensità, fotografando gli occhi del divino Maestro e il suo insegnamento. Osserviamo i tre verbi di questo fotogramma: vedere, avere compassione, insegnare. Li possiamo chiamare i verbi del Pastore. Lo sguardo di Gesù non è uno sguardo neutro o, peggio, freddo e distaccato, perché Gesù guarda sempre con gli occhi del cuore. E il suo cuore è così tenero e pieno di compassione, che sa cogliere i bisogni anche più nascosti delle persone. Inoltre, la sua compassione non indica semplicemente una reazione emotiva di fronte ad una situazione di disagio della gente, ma è molto di più: è l'attitudine e la predisposizione di Dio verso l'uomo e la sua storia. [...] Dato che Gesù si è commosso nel vedere tutta quella gente bisognosa di guida e di aiuto, ci aspetteremmo che Egli si mettesse ora ad operare qualche miracolo. Invece, si mise a insegnare loro molte cose. Ecco il primo pane che il Messia offre alla folla affamata e smarrita: il pane della Parola. Tutti noi abbiamo bisogno della parola di verità, che ci guidi e illumini il cammino. Senza la verità, che è Cristo stesso, non è possibile trovare il giusto orientamento della vita. Quando ci si allontana da Gesù e dal suo amore, ci si perde e l'esistenza si trasforma in delusione e insoddisfazione. Con Gesù al fianco si può procedere con sicurezza, si possono superare le prove, si progredisce nell'amore verso Dio e verso il prossimo. Gesù si è fatto dono per gli altri, divenendo così modello di amore e di servizio per ciascuno di noi".

PAPA FRANCESCO, Angelus del 22 luglio 2018


suor Monica Gianoli FMA - gianoli.monica@gmail.com.