Commento su Mc 8,1-3
«Poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».»
Mc 8,1-3
Come vivere questa Parola?
Queste parole di Gesù esprimono al vivo una capacità di comprensione, un sentire umanissimo e compassionevole. Davvero ben lontani dal capire Gesù furono coloro che cercarono di vedere in Lui le manifestazioni di un affettuoso fantasma. No, quello che anche qui il Vangelo ci rivela, riguarda la pregnanza, l'autenticità del Mistero dell'incarnazione. Gesù è Dio e anche pienamente uomo.
Gesù, vero Dio ti sei fatto anche vero uomo. Il tuo sentire impregnato di affetto comprensione condivisione e tenerezza mi scuote da una certa abitudinarietà adagiata nel comodismo. Signore convertimi a una solidarietà con quel che, nel nostro oggi, stanno vivendo i migranti, i poveri senza tetto, tutti i sofferenti della nostra terra non risparmiata da calamità e miserie di vario tipo.
La voce di un grande pensatore e premio nobel per la pace
Quel che disse e fece Gesù parla efficacemente a chi è libero da se stesso e vive una tranquilla maturità nell'attenzione ricettiva e acconsenziente al Vangelo. Così nel nostro tempo la via della santità passa necessariamente attraverso l'azione.
Dag Hammarskjolda, Tracce di cammino, Bose Pag 149
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org