Omelia (30-06-2005)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Tu non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, io ti benedirò con ogni benedizione (...). Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce.

Come vivere questa Parola?
C'è tanta intensità di fede e d'amore nella pagina da cui è tratta questa pericope. C'inoltriamo nel mistero, quando Dio dice ad Abramo: "Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va (...) e offrilo in olocausto". Abramo acconsente anche se non capisce. Solo una cosa gli è certa: che da Dio non può che venire il bene. Dice infatti l'autore della lettera agli Ebrei: "Egli credeva che Dio è capace di far risorgere dai morti" (Eb 11,9).
Davvero Abramo è "nostro padre nella fede: l'uomo che, nel buio di una richiesta terribile da parte di Dio, ha il coraggio della fiducia piena e della piena consegna del suo figlio amato, il figlio della promessa, il "suo unico figlio". E nella notte del suo non vedere, Dio gli grida: "Abramo, Abramo, non stendere la mano contro il ragazzo. Ora so che tu temi (=ami) Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio". Quel figlio che solo simbolicamente era stato chiesto ad Abramo, Dio stesso lo sacrificò: il suo unigenito figlio Gesù. Lo sacrificò sulla Croce per noi.

Oggi, contemplando questa scena tanto densa di fede e d'amore, lascerò riecheggiare in me quel che Abramo disse ad Isacco: "Sul monte Dio provvede". E chiederò una fede forte, una fede-fiducia che crede all'amore di Dio e opera solo per amore. "Respirerò" oggi più che mai dentro le benedizioni di Dio invocate da me anche per il mondo intero.

La voce di un biblista
"Ora noi sappiamo che realmente Dio ha provveduto la vittima per l'olocausto. Non è Isacco, né l'ariete ma è Gesù: l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo".
A. Vanhoye