Omelia (01-07-2005)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Abramo disse al suo servo: "Metti la mano sotto la mia coscia e ti farò giurare per il Signore, Dio del cielo e della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, ma che andrai al mio paese, nella mia patria, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco».

Come vivere questa Parola?
Ormai avanti negli anni, Abramo si prepara a consegnare il testimone nelle mani del figlio Isacco perché attraverso il suo erede si compiano le promesse di Dio. Condizione indispensabile perché ciò avvenga è che Isacco non si sposti dalla terra promessa e prenda in moglie una donna del parentado. Sposare una straniera sarebbe stato infatti "un disonore" e un rischio perché avrebbe potuto distogliere i discendenti dalla fedeltà all'alleanza per servire 'dei stranieri'.
Docile a Dio fino alla fine, il patriarca affida dunque al suo servo più anziano l'incarico di recarsi "nel Paese dei due fiumi", la terra che aveva lasciato per comando del Signore, affinché tra la sua gente trovi una compagna per il figlio. «Dio stesso manderà un angelo davanti a te» - dice al servo prima di licenziarlo, forte di una fiducia ormai incrollabile nella protezione divina. Anche in questo caso, lui ne era certo, Dio avrebbe provveduto!
Ancora una volta il testo sacro ci ammonisce: solo aderendo a Dio come cintura ai fianchi, nella fedeltà obbediente ai suoi comandi, possiamo essere fecondati nell'amore per una speranza che non delude. Ecco perché urge custodire un cuore impregnato di Spirito Santo, costantemente proteso verso il compimento della volontà di Dio. Ma ciò è possibile solo coltivando la pazienza perseverante di Abramo, la sua tenacia, lo zelo per Dio. Attratti dal desiderio di Lui, potremo rifiutare l'attrattiva effimera dell'idolatria per ascoltare e acconsentire alla Sua Parola, lasciandoci alle spalle Ur, cioè l'uomo vecchio, per raggiungere Canaan, ovvero la novità di un'esistenza trasfigurata dall'Alleanza nuziale con Sposo divino.

Nella mia pausa contemplativa oggi mi chiederò se davvero mi sia lasciato alle spalle le spinte idolatriche dell'uomo vecchio di Ur per inoltrami decisamente lungo le vie della fedeltà che mi conduce a Canaan, in comu-nione con Dio, nuovo nel cuore e nella vita. Pregherò:

Educami, Signore, ad una obbedienza perfetta e irreprensibile perché metta Te sopra ogni cosa, nulla anteponendo al tuo amore, per amore tuo.

La voce di un Padre della Chiesa
Così ancor oggi Dio, che è mite e buono, usa pazienza con ciascuno di noi, pur vedendo quante volte inciampiamo; attende con pace il momento in cui rientreremo in noi stessi e smetteremo d'inciampare e ac-coglie con amore e gioia grande chi si converte dal peccato.
Pseudo Macario