Commento su Gl 2, 12
"Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti."
GL 2, 12
Come vivere questa Parola?
Sembra un grido sofferto questa richiesta di RITORNARE. È la voce di Dio, che attraverso il profeta supplica gli uomini di convertirsi, di smetterla di girare le spalle a suo creatore e riconsegnarsi a lui.
In Cristo, dopo la sua venuta, la sua morte e risurrezione, quest'invocazione è ancora più tenace. Nel nostro immaginario ormai si veste dei panni del padre misericordioso della parabola di S. Luca, che per anni scruta l'orizzonte da casa sua, aspettando il ritorno del figliol prodigo.
Il tempo forte della Quaresima dilata questa supplica, si dota di segni particolari che creano un'occasione unica di riflessione, di presa di coscienza. Un appuntamento che ogni anno si rinnova e si ripropone a noi tutti con forza e novità, come fosse la prima ed unica volta. Ad ogni età questo tempo ci scuote e fa riemergere il desiderio di pentimento, di liberazione, di salvezza. Un tempo particolare, un'opportunità unica da non perdere per fare ordine, rinnovarsi, far pace col passato e liberarsi da abitudini scorrette e mortifere.
Signore, dà forza ai nostri desideri, che questo tempo ci veda rinascere e farlo dall'alto, in te.
La voce delle Monache Clarisse di San Severino Marche
"In greco e in latino, la parola conversione ha il significato di cambiamento di mentalità e di direzione, ponendo al centro l'uomo che vive il cambiamento; nella lingua ebraica, invece, il termine conversione ha una radice che significa ritorno, lasciando che aspetta nell'amore. La conversione è, allora, un ritornare a un cuore che batte, che ama, che aspetta."
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it