Commento su Dt 30, 15-16
"Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui si stiano per entrare per prenderne possesso."
Dt 30, 15-16
Come vivere questa Parola?
Scegliere. Il verbo della maturità, dell'essere adulti. La capacità di scelta è l'obiettivo dei nostri percorsi di orientamento, è la qualità che dice che quella persona è adulta, in grado di distinguere, valutare e determinarsi. Anche in un cammino di fede la capacità di scelta, che si può dire discernimento, definisce la persona autonoma e responsabile. Il comando di amare presuppone non un'obbedienza cieca ed ottusa, ma l'adesione attiva al contenuto di quel comando e l'impegno desiderante di penetrare il mistero della vita, custodirlo, proteggerlo, perpetuarlo. Da qui gli elementi per distinguere il bene dal male, anche quando sia l'uno che l'altro si presentano in modo ambiguo e confuso.
Signore, in questo tempo di Quaresima aiutaci a prendere coscienza della nostra capacità di amare e di investire per la vita, con scelte profetiche e coraggiose che dicano il nostro desiderio di conversione e di cambiamento, non solo personale ma collettivo.
La voce di un drammaturgo, scrittore, saggista
"Un uomo è fatto di scelte e delle circostanze. Nessuno ha potere sulle circostanze, ma ognuno ne ha sulle sue scelte."
Eric-Emmanuel Schmitt
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it
|