Commento su Is 58, 6
"Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?"
Is 58, 6
Come vivere questa Parola?
L'impegno per la vita, il comando di amare che abbiamo meditato ieri, si sostanzia di una virtù difficilissima: la giustizia. Nei tribunali essa è strapazzata, tradita al punto che diviene vero e giusto il risultato malvagio di manipolazioni astute di parole e fatti. Nella vita vera non è così. Nel desiderio di Dio, nella sua beatitudine degli affamati e assetati di giustizia, essa è il volto umano, l'incarnazione della volontà di Dio. È il suo volere, il suo desiderio che prendono forma. Una forma libera da vincoli, costrizioni, deformazioni. Il peccato ha costretto le creature, uomini, ma anche animali, piante, spazio e tempo in determinazioni diminuite, asfittiche. La giustizia di Dio, anche esercitata per mano d'uomo, libera, toglie catene, gioghi, legami inutili.
Signore, aiutaci a concorrere alla liberazione degli oppressi, concretamente, ogni giorno, combattendo le scelte di chi vorrebbe ancora catene, discriminazioni ed esclusione.
La voce di un profeta dei nostri tempi
"Giustizia è riportare tutte le cose al loro senso."
Oreste Benzi
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it