Omelia (25-03-2019)
don Lucio D'Abbraccio
Ecco la serva del Signore!

La liturgia, in questo giorno, ci ricorda la solennità dell'Annunciazione del Signore. In questo giorno, l'arcangelo Gabriele fu inviato dall'Altissimo per annunciare a Maria che sarebbe divenuta la madre di Gesù. L'evangelista Luca narra che la lieta notizia è avvenuta «in una città della Galilea, chiamata Nazaret». L'Annunciazione, dunque, è un avvenimento umile, nascosto - nessuno lo vide, se non Maria -, ma al tempo stesso decisivo per la storia dell'umanità. L'angelo, annota Luca, «entrando da lei disse: "Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te». Su Maria, ragazza come tutte, che vive la vita ordinaria del paese, si è posato lo sguardo di Dio; fin dal concepimento fu scelta per essere la madre del Salvatore. Fin dal concepimento, l'Altissimo l'aveva preservata da ogni macchia di peccato, perché nel suo grembo potesse accogliere il Signore Gesù. Per questo l'angelo la saluta chiamandola "piena di grazia". Al sentire le parole dell'angelo: «ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo». Ma è subito confortata. Infatti, scrive Luca, che «L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù». Questa notizia la sconvolge ancor più profondamente. Poiché non è andata ancora a vivere con Giuseppe, chiede all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». A questa domanda l'angelo le risponde: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio». Udendo queste parole un tumulto di pensieri si scatena nella sua mente. Potrebbe dire di no, e restare nella sua tranquillità continuando la vita di sempre, ma decide di abbandonarsi al Signore. Infatti, narra l'evangelista, che Maria risponde: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
Maria ha detto "sì"! Non appena pronunciò il suo "fiat", Gesù fu concepito nel suo grembo verginale e con lui incominciò la nuova era della storia, che sarebbe stata poi sancita nella Pasqua come "nuova ed eterna Alleanza". In realtà, il "sì" di Maria è il riflesso perfetto di quello di Cristo stesso quando entrò nel mondo, come scrive la lettera agli Ebrei interpretando il Salmo 39: «Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà» (II Lettura). L'obbedienza del Figlio si rispecchia nell'obbedienza della Madre e così, per l'incontro di questi due "sì", Dio ha potuto assumere un volto di uomo. Ecco perché l'Annunciazione è anche una festa Cristologica, perché celebra un mistero centrale di Cristo: la sua incarnazione.
Il "sì" di Maria, dunque, è un sì pieno, totale, per tutta la vita, senza condizioni. Come il no delle origini aveva chiuso il passaggio dell'uomo a Dio, così il sì di Maria ha aperto la strada a Dio fra noi. Quel giorno, in quel "sì", è iniziato il tempo della redenzione.
Impariamo da Maria ad accogliere il Vangelo nel nostro cuore, e diciamo sì al Signore facendo sempre la sua santa volontà.