Omelia (11-04-2019)
Monaci Benedettini Silvestrini
Io il tuo Dio, tu il mio popolo

Mentre con Cristo Gesù saliamo verso Gerusalemme e ci affrettiamo verso la Pasqua, a mo' di sprone e di incoraggiamento, dalla Parola di oggi sentiamo scandire le promesse divine, antiche e nuove: «Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te». E' l'alleanza con Abramo e con la sua discendenza, la prima alleanza in vista di quella ultima e definitiva: «Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». il Padre celeste vuole essere il Dio, l'unico Dio del suo popolo per sempre. Un Patto di reciproca fedeltà: Egli si impegna a mandare la sua grazia e la sua fedeltà, il popolo non solo deve essere fedele, ma deve diventare il "popolo di Dio"; deve recuperare la primitiva appartenenza. Erano questi i "segni" della prima pasqua, il ritorno e la gioiosa riconciliazione. La nuova alleanza prende pienezza di vita sul Calvario con il sacrificio di Gesù e la sua resurrezione. Egli viene come messia e salvatore. Attraverso il sacrificio della croce Dio conclude una nuova e definitiva alleanza con il suo popolo. Ci garantisce una vita nuova: "Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno". Chiunque crede nell'opera di Gesù e osserva i comandamenti ottiene il perdono dei peccati e la salvezza, e può camminare in santità come un figlio di Dio. Alla samaritana al pozzo di Giacobbe Gesù dice: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice "dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva"; le stesse parole oggi vengono rivolte a noi: se prendessimo coscienza dei doni che abbiamo ricevuto e di quelli che in Cristo Dio ha preparato per noi, quanta gratitudine! Noi non sperimenteremo la morte, siamo i candidati alla risurrezione. Cristo è mediatore della nuova alleanza perché, mediante la sua morte, noi che siamo stati chiamati riceveremo l'eredità eterna che ci è stata promessa.
Vivrò in grazia di Dio: non rimandare la tua confessione.